Da studente e prof in quattro giorni: a 23 anni va in cattedra subito dopo la laurea

In pochissimi giorni uno studente universitario è passato dalla laurea all’insegnamento coronando il suo sogno di andare a insegnare.

Ma il fatto è sintomatico di una emergenza scolastica: la cronica carenza di docenti, soprattutto nelle materie scientifiche.

Il giovanissimo neoprofessore durante le prime lezioni nel liceo – Meteoweek

In quattro giorni è passato dalla laurea alla cattedra. Se non è un record, poco ci manca. È successo nel Salento a Andrea Alessandrelli, 23 anni. Martedì 26 aprile si è laureato in Fisica teorica e astrofisica con 110 e lode a Lecce e venerdì 29 è salito in cattedra al liceo Leonardo da Vinci di Maglie. Dovrà sostituire una docente in aspettativa.

Certo, insegnare è proprio quello che il giovane neolaureato voleva fare, riferisce Il Nuovo Quotidiano di Puglia. Ma l’assunzione fulminea è dovuta alla difficoltà di reperire insegnanti di matematica. Dietro c’è dunque un’emergenza: la cronica carenza di insegnanti, in particolare nelle materie scientifiche.

SOS insegnanti: mancano docenti

La dirigente del liceo Annarita Corrado confida al giornale l’estrema difficoltà di trovare insegnanti: «La classe di concorso A27 – spiega – è sempre in esaurimento e non si trovano insegnanti o supplenti di matematica». Andrea sapeva che al liceo serviva un docente e ha mandato la lettera con cui si metteva a disposizione. Così, prosegue la dirigente, «il 28 è stato proclamato dottore con 110 e lode e venerdì ha iniziato la sua supplenza in una prima ed una quinta, classi di una docente che si è messa in aspettativa».

Il giovanissimo professore ha conquistato subito i suoi studenti, per nulla intimorito di avere una classe da portare agli esami e voglioso di insegnare. La prima lezione, in jeans e sneakers. Solitamente, continua la dirigente, c’è una notevole differenza di età tra docenti e studenti, il che crea spesso «un enorme divario». Ma «in questo caso sarà un docente più vicino ai suoi alunni, quasi suoi coetanei, rispetto all’età media dei docenti che gli studenti sono abituati a trovarsi in cattedra», conclude la dirigente.

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