L’uomo ‘tranquillo’ che ha sterminato la famiglia: “Non puoi sapere quando il diavolo entra in casa”

A Samarate in provincia di Varese un uomo di 57 anni ha trucidato la sua famiglia. Una bella famiglia, la moglie, due figli. La figlia di 16 anni uccisa a martellate insieme alla madre, il figlio 23enne ferito gravemente. Una famiglia descritta come ‘per bene’, una famiglia ‘invidiabile’.

Se fosse stato il contrario non sarebbe stato meno grave, una famiglia con precedenti per segnalazioni e disagi sociali, non è da piangere meno, ma è evidente che, quando non te lo aspetti, quando vedi in quel nucleo famigliare ‘un’isola felice’, lo shock è maggiore.

Quante volte però, di fronte a stragi e tragedie di questo tipo, intervistando le persone che conoscevano, magari anche solo di vista, i protagonisti delle vicende, si sente dire: “Erano persone per bene”, oppure “salutavano sempre” – perché i serial killer evidentemente sono maleducati  –  una bella famiglia, un buon lavoro, ottimo risultati a scuola.

Alessandro Maja, 57 anni è un noto architetto con lo studio sui Navigli a Milano. È lui ad aver ucciso la moglie Stefania Pivetta, parrucchiera, e la figlia Giulia, di 16 anni, per poi ferire gravemente il fratello Nicolò di 23 anni. Una strage non annunciata, secondo le prime testimonianze di quanto accaduto.

“Come vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali non avevo avuto nessuna segnalazione su questa famiglia che mi dicono fosse tranquilla” sono le parole all’AGI di Nicoletta Alampi. “Non era una famiglia particolarmente conosciuta. I figli, due bravi ragazzi: lei studentessa brillante, lui col sogno di diventare pilota”.

“Non si può mai sapere se nelle case entra il diavolo”

Strage non annunciata – MeteoWeek

La vicina di casa, la signora Rosangela, è sconvolta, conosceva Stefania da 20 anni, era una sua cliente e ha dichiarato all’AGI: Stefania per me era come una figlia, la conoscevo da più di 20 anni. Andavo a fare i capelli da lei. Mia figlia mi ripeteva: ‘Mamma, sono una famiglia invidiabile’ ma poi non si può mai sapere se nelle case entra il diavolo. Giulia, bella, bravissima a scuola e Nicolò, dopo avere studiato per diventare pilota all’Istituto Aeronautico, lavorava in un bar. L’ho vista l’ultima volta prima di Pasqua perché poi le è venuto il Covid. Mia figlia le aveva mandato un messaggio sabato scorso e lei aveva risposto di essere ancora positiva al virus”. Un’altra vicina di casa, ha invece raccontato di aver sentito “le urla della vicina di casa, che poi ha chiamato i carabinieri e il 118, e quelle del ragazzo ferito che chiedeva aiuto”.

Il racconto delle vicine

Manuela e Chiara, madre e figlia, hanno chiamate i soccorsi e sono state le prime a vedere la terribile scena: “Era per terra, con le ferite che sanguinavano, col corpo metà dentro e metà fuori dalla porta di casa e diceva: ‘Li ho uccisi tutti, bastardi’”, Chiara ha inoltre spiegato: “Lo ha detto con tono tranquillo, in apparenza non era agitato”.

Sembravano una famiglia serena

“Il marito non lo conoscevo, la moglie e la figlia le vedevo in giro – ha raccontato il sindaco Enrico Puricelli – I vicini dicono di non aver mai sentito liti di famiglia e anzi sembravano una famiglia serena”.

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