Macron lancia la Comunità Politica Europea: «La Ue non basta a garantire ordine e sicurezza»

Il presidente francese, fresco di conferma all’Eliseo, lancia un nuovo ambizioso progetto per ridisegnare l’architettura europea.

Macron rilancia l’idea di una Europa a “più velocità” e sull’Ucraina si smarca dalle dichiarazioni di Von der Leyen e Michel.

Il presidente francese Emmanuel Macron, appena rieletto, lancia un nuovo progetto per la creazione di un’Europa “indipendente e sovrana”. La proposta di Macron arriva dopo che la guerra tra Russia e Ucraina ha scosso le fondamenta dell’assetto nato alla fine della Guerra Fredda, con il collasso dell’Urss e del Patto di Varsavia. La Ue, ha spiegato ieri Macron a Strasburgo, durante la sessione finale della Conferenza sul Futuro dell’Europa, “non basta” per assicurare l’ordine nel Vecchio Continente. L’Europa a 27 ha già abbastanza difficoltà, adesso, per ammettere altri membri. Lo prova l’ìmpasse del processo di allargamento, congelato da anni, con l’Albania e la Macedonia del Nord.

Perciò Macron propone di creare una Comunità Politica Europea, capace di accogliere e riunire le democrazie del Vecchio Continente attualmente escluse dall’Ue. Una seconda cintura, in sostanza, più larga e flessibile, così da riuscire a mettere ordine tra Ue e la Russia. La nuova Comunità avrebbe, oltretutto, il vantaggio di definire con più nettezza i confini dell’Unione Europa.

Anni, se non decenni, prima che Kiev possa entrare in Europa

L’entrata dell’Ucraina nell’Unione europea richiederà comunque anni, se non decenni, ha detto Macron – Meteoweek

Una proposta giunta dalla Francia, paese con una visione geopolitica e prima potenza militare europea. La Comunità Politica Europea, ha detto Macron, sarebbe aperta anche a paesi che “hanno lasciato” l’Unione, come il Regno Unito, e non precluderebbe un possibile futuro ingresso nell’Ue. Questo anche per un fatto molto semplice: “Sappiamo tutti”, ha detto il presidente francese, che l’entrata di Kiev nell’Ue richiederà “anni”, quando non “decenni”. Basti pensare al caso della Turchia, che aspetta di entrare nell’Ue dalla fine del 1999.

Secondo Macron la nuova Comunità Politica Europea permetterebbe di aggregare paesi europei “aderenti ai nostri valori”, dall’Ucraina ai paesi balcanici, fino al Regno Unito. La nuova organizzazione, ha continuato Macron, potrebbe avere elementi di “coordinamento politico”, di “sicurezza collettiva”, così da riuscire a “costruire l’architettura di sicurezza di cui il continente ha bisogno”, oltre a “elementi di cooperazione energetica”, di “infrastrutture e di integrazione europea, di circolazione delle persone”.

Macron così ha aperto con decisione alla convocazione di una Convenzione per riformare i trattati europei. Trovando l’accordo sia della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola sia di quella della Commissione, Ursula von der Leyen.

Macron: contro le crisi serve rapidità, accelerare su Europa a più velocità

Per contrastare le crisi, ha insistito Macron, serve rapidità. Ma non lo permette l’attuale architettura, che prevede il voto all’unanimità nel Consiglio su molte materie, inclusa la politica estera e quella di sicurezza. Macron ha rilanciato l’idea di una Europa “a più velocità”, già esistente di fatto a suo dire, sulla quale anzi occorrerebbe “accelerare. In questi anni – ha detto il presidente transalpino – la volontà di mantenerci uniti a 27 ci ha impedito di essere più ambiziosi”.

In Europa è difficile anche riunirsi tra capi di stato e di governo. “Siamo la sola amministrazione di comproprietà – ha ironizzato Macron – che non può riunirsi come tale: bisogna sempre invitare tutti”. L’Europa ha paura di essere più ambiziosa. E sbaglia, dice Macron, perché “le avanguardie non escludono, ma permettono a coloro che vogliono andare un po’ più lontano di farlo e di rendere l’ambizione desiderabile”. Le crisi degli ultimi dieci anni – quella finanziaria, poi la pandemia e la guerra – hanno messo a nudo le fragilità dell’Europa. E ora se non si agisce con forza e velocità si rischia di aggravarne gli effetti.

Ucraina, Macron: no a escalation, arrivare a cessate il fuoco

Sulla guerra in Ucraina, Macron ha indicato obiettivi leggermente differenti da quelli dei presidenti Ursula von der Leyen e Charles Michel, che hanno affermato di mirare alla vittoria dell’Ucraina. L’Unione Europea, ha fatto sapere Macron, “sostiene e continuerà a sostenere l’Ucraina, il suo presidente Volodymyr Zelensky e il suo popolo”. Di fronte alla decisione “unilaterale” di Mosca di muovere guerra a all’Ucraina, ha spiegato Macron, “il nostro obiettivo è far cessare questa guerra il più rapidamente possibile, fare di tutto perché l’Ucraina possa reggere e perché la Russia non vinca, preservare la pace sul resto del continente europeo ed impedire qualsiasi escalation“.

È lo stesso concetto ripetuto ieri sera durante una conferenza stampa a Berlino assieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz: “Quello che vogliamo ottenere è un cessate il fuoco, il prima possibile in Ucraina. Un cessate il fuoco, ha ribadito Macron, è l’unico modo per fare progressi nei negoziati tra Ucraina e Russia e, quindi, per un ritiro permanente delle truppe russe. “Questo è il nostro obiettivo”, ha spiegato. “La nostra posizione è dalla parte della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, niente di più, niente di meno – ha detto Macron. “Questo negoziato, dopo un cessate il fuoco, è l’unico che consentirà il ripristino della pace”. In conclusione, Macron ha messo in evidenza che stabilire le condizioni per una trattativa con Mosca “spetta solo all’Ucraina“. Non ad altri soggetti.

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