Vaiolo delle scimmie, primi casi non importati in Europa: come ci si contagia e quali sono i sintomi

In Europa cominciano le segnalazioni dei primi casi di contatti “autoctoni” del virus. Che si trasmette per via respiratoria.

I primi casi non importati segnalati in Gran Bretagna risalgono a inizio maggio. Ma non è l’unico paese europeo ad averli avuti.

Sono 7 nel Regno Unito e 5 in Portogallo i casi di vaiolo delle scimmie segnalati dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. A questi vanno sommati i 20 casi sospetti in Portogallo e gli 8 in Spagna. È la prima volta, spiega l’Ecdc, che si segnalano casi “non importati”, cioè catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici conosciuti con l’Africa occidentale e centrale.

Il primo caso – ritenuto d’importazione – risale al 7 maggio. A segnalarlo l’agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (Uk Health Security Agency, Ukhsa) il 7 maggio e si ritiene che sia stato importato. Altri due casi nel Regno Unito segnalati poi il 14 maggio, ambedue nella stessa famiglia. Ma senza viaggi recenti e contatti col caso del 7 maggio.

Ci sono poi altri quattro casi confermati dall’Ukhsa lunedì 6 maggio. Anche questi casi non hanno alle spalle un viaggio recente nelle zone endemiche. E anche loro non hanno avuto contatti coi casi segnalati il 7 e il 14 maggio. Mercoledì 18 maggio in Portogallo è arrivata la segnalazione di cinque casi confermati di vaiolo delle scimmie e oltre 20 casi sospetti. Si trattava, in tutti i casi, di giovani uomini della zona di Lisbona e della valle del Tago. Otto casi sospetti anche in Spagna. Anche in Italia un caso, ma riferito a un uomo rientrato dalle Canarie.

Le modalità di trasmissione del vaiolo delle scimmie

Tra i sintomi del vaiolo delle scimmie anche le eruzioni cutanee – Meteoweek

Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale, ha ricordato l’Ecdc. Il virus si trasmette all’uomo attraverso il contatto con un animale, con un essere umano infetto oppure con del materiale corporeo umano contenente il virus.

Il passaggio tra gli esseri umani avviene prevalentemente con grandi goccioline respiratorie. Che però non possono viaggiare lontano. Per la trasmissione serve dunque un prolungato contatto faccia a faccia. Ma il virus può penetrare nel corpo umano anche per mezzo dei fluidi corporei, il materiale delle lesioni o attraverso il contatto indiretto col materiale delle lesioni.

I sintomi della malattia

Tra i sintomi del vaiolo delle scimmie ci sono la febbre, il mal di testa, mal di schiena, i dolori muscolari, l’ingrossamento dei linfonodi, brividi e la sensazione di spossatezza. Generalmente si sviluppa un’eruzione cutanea. Che spesso comincia sul volto per poi diffondersi ad altre zone del corpo, inclusi i genitali. L’eruzione passa attraverso varie fasi. Può somigliare alla sifilide o alla varicella, prima di formare una crosta che successivamente va a cadere.

Rispetto a sifilide e varicella c’è però una differenza nell’aspetto: l’evoluzione uniforme delle lesioni. Il vaiolo delle scimmie ha un periodo di incubazione che varia dai sei ai sedici giorni. In alcuni casi però può arrivare fino a ventuno giorni.

“Le manifestazioni cliniche del vaiolo delle scimmie – spiega l’Ecdc – sono generalmente lievi. Il clade dell’Africa occidentale, che finora è stato rilevato nei casi segnalati in Europa, è stato osservato con un tasso di mortalità del 3,6% negli studi condotti nei Paesi africani”.

Quanto alla mortalità, questa “è più elevata tra i bambini e i giovani adulti e gli individui immunocompromessi sono particolarmente a rischio di malattia grave. La maggior parte delle persone guarisce in poche settimane”, ha specificato sempre l’Ecdc. Ancora impossibile quantificare la trasmissione del virus in Europa. I paesi europei, ad ogni modo, stanno cominciando a eseguire dei test mirati su soggetti che presentano manifestazioni cliniche del vaiolo delle scimmie.

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