«Prega il Padre Nostro, hai il diavolo in corpo», ex candidato FI accusato di stupro da una 26enne

Avrebbe anche cercato di strangolarla. L’uomo avrebbe maturato una passione morbosa e possessiva per la ragazza, trattata come un oggetto.

Alla fine la donna ha trovato la forza per denunciare. In sei mesi, ha raccontato, avrebbe subito di tutto.

Valerio Cirillo – Meteoweek

Sono accuse pesanti quelle per Valerio Cirillo, romano di 34 anni, candidato nel 2016 con Forza Italia alle comunali e rappresentante di lista, un anno fa, con la Lega. È accusato, tra le altre cose, di aver sequestrato una ragazza di 26 anni – conosciuta in occasione di un incontro elettorale – e di averle causato un aborto.

I due si sarebbe conosciuti nel 2021 durante un appuntamento elettorale delle Comunali. La donna collaborava con un aspirante presidente di Municipio, mentre Cirillo era rappresentante di lista della Lega, dopo essere stato candidato con FI nel 2016.

Dopo una notte a letto assieme scatta la passione ossessiva per lei. Che si trasforma presto in un incubo. In sei mesi sarebbe accaduto di tutto: stupri reiterati, un aborto provocato, un sequestro di persona. Ma non è tutto: ci sarebbero anche i tentativi di strangolamento e la sostituzione di identità, all’insaputa della donna, in una truffa.

La denuncia alla polizia dopo percosse e vessazioni

Una sfilza di reati che il pm Daniela Cento contesta a Cirillo. La ragazza si è rivolta alla polizia per denunciarlo. E nella sua denuncia in commissariato, ha raccontato nei dettagli quanto le è successo a partire dal quel primo incontro e un appuntamento successivo. Le prime avvisaglie di quel che avverrà arrivano quando sono a casa della giovane donna. In quella occasione il 34enne insiste per andare a letto con lei e avere rapporti non protetti. Dopo quella notte si attiva qualcosa di inquietante, che sa di attaccamento morboso. Per diventare poi controllo ossessivo, con lui che la accompagna a va a prenderla nella scuola dove lei fa l’insegnante di sostegno.

Diventa possessivo. La vede parlare con un collega e così, durante la notte, scruta nel cellulare della donna. Dove trova dei vecchi messaggini di un appuntamento tra i due. Così, infuriato, la sveglia dal sonno e la interroga per accertarsi che non gli stia mentendo. A un certo punto le dice di recitare il Padre Nostro «perché sosteneva che ho il diavolo in corpo», ricorda la donna. Poi le lancia anche dietro una stufetta.

Le mani strette attorno al collo al risveglio

Da lì in poi è come si fosse spezzato un argine o un muro. Lei diventa un oggetto tra le sue mani, con lui compiaciuto di essere un «manipolatore borderline». A volte mena le mani, in altre occasioni la obbliga ad avere rapporti intimi «per sentirmi di nuovo sua». «Una volta mi sono svegliata con le sue mani strette al collo», spiega la donna.

Arrivano anche le richieste di denaro, fino a 1.600 euro «che gli ho dato sentendomi in colpa per i regali avuti», racconta la 26enne. La prigionia psicologica diventa fisica quando lei rimane incinta. È allora che lui, con un mezzo dell’Ama, le provoca intenzionalmente un incidente. Poi le dice di simulare dolori fortissimi coi dottori del 118. Alla fine la giovane finisce per perdere il bambino, ma lui continua a insistere per avere rapporti non protetti, giura di volerla sposare. Giunge anche a allontanarla da genitori e dalle amiche.

Quando lei cerca di scappare, Cirillo la rintraccia e la picchia, segregandola in casa finché la mamma del 34enne, che aveva cercato di avvertire la ragazza delle problematiche psichiatriche del figlio, le trucca il volto per nascondere le ferite delle percosse. Per Cirillo adesso sono arrivate misure come il braccialetto elettronico anti-stalker. Il tribunale gli ha anche vietato di avvicinarsi a meno di 200 metri dalla ex compagna, aiutata dall’associazione Bon’t worry di Bo Guerreschi.

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