Pd, Letta guarda all’Ulivo per costruire il ‘campo largo’ anti-Meloni

A Bologna il segretario del Pd evoca l’Ulivo di Romano Prodi per lanciare un progetto politico alternativo a quello di Giorgia Meloni.

Il Partito democratico alle prese col crollo del Movimento Cinque Stelle e con l’avanzata di Fratelli d’Italia cerca di compattarsi attorno alle bandiere della sinistra.

Le urne, dopo le comunali, hanno consegnato alcune certezze ai vertici del Pd. Intanto le difficoltà del M5s, in crisi di consenso e sul fronte interno, con la tensione alle stelle tra Di Maio e Conte e il rischio di una scissione. Dall’altra parte c’è invece l’avanzata di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia. Poi ci sono Matteo Renzi e Carlo Calenda che lavorano per costruire un “centro riformista”. Al centro dello schieramento si vuole porre il Partito Democratico. Che cerca, dopo il risultato elettorale che lo ha consacrato primo partito italiano, di federare le varie anime della sinistra.

E vuole farlo guardando al modello dell’Ulivo, più che a quello dell’Unione. A Bologna – città dei suoi maestri politici Romano Prodi e Beniamino Andreatta – il segretario dem Enrico Letta ha evocato “le due avventure politiche di Romano Prodi, quelle delle due sconfitte del centrodestra”. È stata una di queste – l’Ulivo – a costruire “l’idea di un’Italia nuova e moderna”, sottolinea Letta aggiungendo: “Io son legato all’idea dell’Ulivo e della vittoria di Prodi nel 1996: il centrosinistra vince se ha una idea più avanzata di futuro e non se mette insieme un altro pezzettino del puzzle. Non andrò a ricercare ogni pezzettino di puzzle, ma metterò in campo le migliori idee ed energie per lavorare sul futuro migliore per il nostro Paese“.

Puntare sulle bandiere della sinistra per coalizzare il ‘campo largo’. Un’impresa certo non facile. Ma la dirigenza del Pd è convinta che nel Paese ci sia un’ampia fascia elettorale alla ricerca di risposte che solo i dem possono offrire. Letta ne mette in fila alcune: una legge sul suicidio assistito, sulla cittadinanza, il contrasto alla crisi climatica col il Fit for 55 europeo, il ddl Zan per i diritti Lgbt.

Il nemico del ‘campo largo’: la destra di Giorgia Meloni

Tutti “valori” che segnano una distanza abissale, per Letta, dal discorso inascoltabile e inaccettabile di Giorgia Meloni in Andalusia. Le differenze con la destra sono incolmabili, chiosa Letta: “L’ultima cosa di cui questo Paese ha bisogno sono i comizi come quello di Giorgia Meloni con frasi inascoltabili e inaccettabili”, spiega il segretario del Pd. “Si prenda il discorso di Meloni in Andalusia e si dica cosa pensiamo rispetto a quei concetti, così da rendere evidente la differenza tra destra e sinistra“.

Così sul fine vita Letta garantisce “un impegno totale” del suo partito per far sì che “la norma diventi legge”. “Mi vergognerei se questa legislatura si concludesse senza la norma sul suicidio assistito”, fa sapere il leader piddino. Stesso discorso sulle migrazioni, dove Letta auspica che il Parlamento legiferi sullo Ius Scholae. Infine la partita ambientale, col pacchetto con il pacchetto Fit for 55 all’esame del Parlamento Europeo.

Sono queste le basi programmatiche su cui Enrico Letta vuole edificare il ‘campo largo’, la coalizione di cui parla dal suo insediamento al Nazareno. “Lo faremo con chi ci vuole stare. Per costruire l’opposto della lista dei sì e dei no di Giorgia Meloni, conclude il segretario dem.

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