Inflazione record nel nostro Paese, non va tanto meglio negli altri stati a eccezione della Germania. Servono interventi pesanti per evitare che il costo della vita arrivi a prezzi insostenibili.
Crisi energetica e contrazione economica hanno fatto schizzare l’inflazione dell’Eurozona a livelli mai visti finora. I tassi di interesse della BCE saranno dunque in continuo aumento da ora in poi, a meno di un intervento da parte delle autorità europee.
L’Italia registra il suo record con i prezzi al consumo mai così alti come adesso negli ultimi 36 anni. L’Eurostat segna nel nostro Paese l’inflazione all’8,6%, solo a maggio era ancora all’8,1%, il costo dell’energia nell’ultimo mese è salito di 2 punti percentuali, quello di cibo, alcol e tabacco passano dal 7,5% all’8,9%, i beni industriali non energetici dal 4,2% al 4,3% e i servizi dal 3,5% al 3,4%. Nel resto d’Europa non va tanto meglio, gli unici paesi che vedono abbassarsi i propri tassi di inflazione sono Germania e Olanda, mentre la Spagna sale al 10%, la Grecia al 12% e il record spetta a Estonia (22%), Lituania (20,5%) e Lettonia (19%).
Secondo i dati forniti dall’Istat, il costo dei consumi sale dell’1,2% ogni mese. “A giugno l’inflazione accelera di nuovo salendo a un livello (+8,0%) che non si registrava da gennaio 1986 (quando fu pari a +8,2%) – fanno sapere dall’Istat – . Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai Beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi. Pertanto, i prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +3,8%) e al netto dei soli beni energetici (+4,2%) registrano aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno 1996“.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto a diverse componenti e in particolare ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (+6,0%), dei servizi relativi ai trasporti (+2,0%), degli alimentari lavorati (+1,7%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,3%) e dei beni non durevoli (+0,7%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,4% per l’indice generale e a +2,9% per la componente di fondo.
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