Addio a Niccolò Ghedini, storico avvocato di Berlusconi

Morto a 62 anni per una complicanza polmonare il parlamentare di Forza Italia, a lungo avvocato di Silvio Berlusconi.

Eletto quattro volte nelle file di Forza Italia, da tempo era ricoverato al San Raffaele di Milano. Soffriva di una forma di leucemia per la quale si era sottoposto al trapianto.

Niccolò Ghedini – foto dalla rete

Oggi è scomparso l’avvocato Niccolò Ghedini, penalista, senatore di Forza Italia e storico avvocato di Silvio Berlusconi. Ghedini è morto all’età di 62 anni all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato. Da tempo Ghedini era in cura per una forma di leucemia che lo aveva colpito. Nei mesi scorsi si era sottoposto a un trapianto di midollo all’ospedale San Raffaele.

A quanto si è appreso, la morte è sopraggiunta a causa di una complicanza, una polmonite. Probabilmente contratta per via della sua condizione particolarmente delicata di paziente immunodepresso.

Il cordoglio di Berlusconi

“Ci ha lasciato il nostro Niccolò. Non ci sembra possibile ma purtroppo è così. Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme. Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te”. Sono le parole di cordoglio del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Una carriera tra avvocatura e politica

Niccolò Ghedini era nato a Padova nel 1959. Dopo la laurea in giurisprudenza a Ferrara, ha seguito le orme del padre Giuseppe, noto penalista padovano. Negli anni ’80 ha preso parte alla difesa di Marco Furlan, che con Wolfgang Abel si rese protagonista di una serie di omicidi firmati collettivamente come ‘Ludwig’. Dieci anni prima, l’esordio in politica nel Fronte della gioventù che faceva capo al Movimento sociale italiano. Poi Ghedini passa al Partito liberale e più tardi si avvicina a Forza Italia e a Silvio Berlusconi.

Nelle vesti di difensore del Cavaliere, è sua l’espressione “utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile” coniata per avallare la tesi che Berlusconi non fosse era perseguibile nei processi sui rapporti con le escort a Palazzo Grazioli e in Sardegna. Ghedini è stato eletto nel 2001 alla Camera e poi altre tre volte, fino all’ultima legislatura, nelle fila di Forza Italia. Nel 2014 era entrato nel comitato di presidenza di Forza Italia per prendere due anni le redini del partito affiancato da Gianni Letta, nel corso della convalescenza di Berlusconi dopo l’operazione al cuore.

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