I prezzi del gas stanno innescando una crisi: ecco cosa potrebbe accadere all’euro

L’aumento dei costi del gas – a causa della guerra tra Russia e Ucraina – potrebbe innescare una recessione che colpirebbe l’eurozona.

Tra le conseguenze, avvertono gli analisti, ci sarebbe la sospensione del  ciclo di rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea.

Tutta la zona euro rischia di cadere in recessione a causa della crisi del gas, spiegano gli analisti – Meteoweek

Il dollaro vola e l’euro arranca, perdendo terreno nei confronti del biglietto verde. Il timore degli analisti è che l’eurozona possa finire in recessione per via della crisi dei costi del gas nel Vecchio Continente. La moneta unica cede lo 0,20%. e passa di mano a 1,0295 dollari.

Dagli analisti di Commerzbank arriva l’avvertimento: l’eurozona si incammina verso la recessione “a causa della carenza di gas in gran parte dell’Europa e dei prezzi persistentemente alti”. Il Ttf olandese, parametro di riferimento per il gas naturale in Europa, viene scambiato a circa 205 euro per megawattora (MWh).

Dall’inizio del 2022, quando un MWh costava meno di 80 euro, è salito di quasi il 190% per colpa della guerra tra Russia e Ucraina. Secondo Ulrich Leuchtmann e Tatha Ghose, anche se le previsioni dicono che gli Usa entreranno in recessione quasi contemporaneamente, la battuta d’arresto prevista “nell’eurozona sarà probabilmente più grave dal punto di vista del mercato”. “Le sue conseguenze sono meno prevedibili e c’è un rischio maggiore che la zona euro finisca per avere una crescita permanentemente ridotta”, affermano gli analisti.

Come potrebbe muoversi la Banca Centrale Europea

In questo contesto, la Banca Centrale Europea probabilmente sospenderà il suo ciclo di rialzo dei tassi, malgrado l’alta inflazione. Nell’eventualità di una recessione della zona euro, “ci aspettiamo che l’euro scambi a livelli inferiori alla parità con il dollaro”, spiegano gli esperti.

Nel Regno Unito, nel secondo trimestre il Pil ha fatto registrare una contrazione dello 0,1%, stando ai dati dell’Office for National Statistics. “Alla fine, la sottoperformance è stata leggermente inferiore alle aspettative”, ha osservato Guillaume Dejean, di Western Union, ricordando che gli analisti stimavano una contrazione dello 0,2%.

La sterlina ha così limitato le perdite nei confronti del dollaro (-0,20% a 1,2180 dollari per sterlina), addirittura ristagnando nei confronti dell’euro (-0,007% a 84,56 pence per euro). Ma il forte aumento delle tariffe elettriche che scatterà a ottobre appare destinato a offuscare le prospettive economiche del Paese, già caduto in piena crisi di potere d’acquisto.

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