Arrestato per due volte dalla polizia nel giro di poche ore: incredibile giustificazione davanti al giudice

Prima la lite per alcuni apprezzamenti poco graditi alla sua ragazza finita a gomitate e calci contro i poliziotti. Poi un altro arresto per aver evaso i domiciliari.

Davanti al giudice poi si è giustificato con una scusa quantomeno singolare.

Se non è un record, poco ci manca. Un primato ben poco invidiabile, ad ogni modo, quello stabilito da un trentatreenne albanese, arrestato due volte dalla polizia nel giro di poche ore.

Resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e evasione. Questi i reati “collezionati” tra le nove di sera e le quattro di mattina dall’uomo originario dell’Albania.

I fatti: verso le 21:30 di ieri gli agenti della polizia di stato di Rimini devono intervenire in Piazza Cesare Battisti, in zona stazione, per sedare una rissa tra due uomini.

Tutto era nato da alcuni apprezzamenti coloriti giunti alla fidanzata minorenne del 33enne di origini albanesi. I due fidanzati stavano passando per la piazza, quando la ragazza è stata avvicinata da un giovane nordafricano, anche lui di passaggio. Dopodiché ha cominciato a importunarla verbalmente, facendo andare su tutte le furie il fidanzato. Ne è nata una discussione durante la quale i due sono venuti ben presto alle mani.

Il primo arresto

Nel frattempo erano sopraggiunti i poliziotti del reparto prevenzione crimine. La cosa sembrava chiusa, dopo che gli agenti li avevano divisi. Ma il 33enne albanese ha cercato ancora di scagliarsi contro il nordafricano. Prendendo però a gomitate l’agente che aveva cercato di frapporsi tra lui e il rivale. I poliziotti così si sono visti costretti a immobilizzarlo per farlo salire in macchina. L’uomo a quel punto si è infuriato ancor di più. Prima ha scalciato contro i poliziotti e poi, una volta in auto, ha causato dei danni alla vettura di servizio.

Così il 33enne, dopo essere stato identificato, è finito agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Bellaria, in attesa di presentarsi davanti al giudice per il rito direttissimo.

In manette per la seconda volta

In casa però non è rimasto molto. Alcune ore dopo, verso le 4 di notte, una pattuglia lo ha intercettato in via Regina Elena, mentre camminava tranquillamente in direzione di Riccione. Per l’uomo a quel punto sono scattate di nuovo le manette.

Ieri mattina, davanti al giudice, ha cercato di giustificarsi affermando di non aver capito di essere finito agli arresti domiciliari e che si era allontanato soltanto per andare a cercare i suoi cani.

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