Quasi 7 milioni gli italiani senza nemmeno una dose di vaccino

Al 7 settembre i non vaccinati raggiungono quasi i sette milioni di persone in Italia. Lo dice la Fondazione Gimbe.

È la cifra che emerge dal monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione. Si conferma il flop delle quarte dosi: al 7 settembre ne sono state somministrate solo 2.323.573.

6,82 milioni: tanti sono gli italiani – di età superiore ai cinque anni – che non hanno fatto nemmeno una dose di vaccino. Tra di loro, 5,62 milioni sono quelli attualmente vaccinabili (il 9,7% della platea), mentre quelli guariti dal Covid da meno di 180 giorni sono 1,2 milioni (2,1%).

I dati sono riportati dal monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe, secondo il quale al 7 settembre l’88,2% della platea (50,8 milioni) ha fatto almeno una dose di vaccino mentre l’86,7% (49,9 milioni) ha completato l’intero ciclo vaccinale.

I numeri dei nuovi vaccinati sono rimasti essenzialmente stabili nella settimana compresa tra il 31 agosto e il 6 settembre: 2.166 contro i 2.261 della settimana precedente (-4,2%). Di questi il 47% rientra nella fascia 5-11 anni: 1.019, con un aumento del 13,3% rispetto alla settimana precedente. In calo le nuove vaccinazioni tra gli over 50, i più a rischio di contrarre la forma grave della malattia: solo 404 i nuovi vaccinati (-16,5% rispetto alla scorsa settimana).

Finora le terze dosi somministrate sono 40.107.627, che a settimana fa una media di 2.399 somministrazioni giornaliere. Il tasso di copertura a livello nazionale per le terze dosi è pari all’84,1%.  A livello regionale, il tasso più alto è in Lombardia (88%), il più basso in Sicilia (78,3%). Le persone che ancora non hanno ricevuto il booster sono 7,6 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster.

Quarta dose: è flop

Come disposto dalla circolare del ministero della Salute (11 luglio 2022) le persone che possono ricevere la quarta dose – da fare almeno 120 giorni dopo la terza – sono più di 17,1 milioni. Al 7 settembre sono state invece 2.323.573 le quarte dosi, per una media di 10.656 somministrazioni giornaliere (settimana 31 agosto-6 settembre), calate del 15,8% rispetto alle 12.652 della settimana precedente.

“Quello che è davvero importante per over 60 e fragili – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe è fare al più presto la quarta dose con qualunque vaccino disponibile, senza attendere ulteriormente. La popolazione generale che deve completare il ciclo primario con la terza dose può optare per il vaccino ‘tradizionale’, per quello aggiornato a BA.1, oppure attendere quello sviluppato per BA.4 e BA.5, la cui approvazione Ema è prevista per metà settembre”.

A giudizio di Cartabellotta, il problema è che “in contrasto con le raccomandazioni degli organismi internazionali di sanità pubblica, l’esecutivo non ha ad oggi predisposto alcun piano di preparazione per il prossimo autunno-inverno. La gestione della pandemia e della campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte elettorali: il rischio è di trovarsi, per l’ennesima volta, in piena stagione autunnale ad inseguire il virus compromettendo la salute delle persone più fragili e generando ritardi nell’assistenza sanitaria ordinaria”.

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