Caro energia, la forbice Ue pronta a tagliare sui consumi di elettricità

Contro il caro energia, l’Europa va verso il razionamento dell’elettricità. La Commissione europea proporrà un taglio obbligatorio ai consumi nelle ore di punta.

Riduzione della domanda elettrica, tassazione sugli extra-profitti delle multinazionali dell’energia e contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili.  Sono le proposte del pacchetto energia della Ue.

Europa: si va verso il razionamento dell’elettricità. Domani in Parlamento europeo Ursula Von der Leyen illustrerà la proposte della Commissione – Meteoweek

Un taglio dell’elettricità – vincolante – del 5% nelle ore di punta per arrivare a una riduzione mensile del 10%. Tetto ai ricavi delle società produttrici di elettricità fissato in una soglia tra 180 euro e 200 per megawattora sull’elettricità prodotta da fonti a basso costo differenti dal gas. La quota eccedente sarà considerata extra-profitto e dirottata a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà. Le aziende energetiche dell’Oil&Gas dovranno versare anche un “contributo di solidarietà”. Dovrebbe essere pari al 33% sull’eccedenza di utile di oltre il 20% rispetto alla media dell’ultimo triennio.

Sono alcuni dei provvedimenti contenuti nel pacchetto di proposte contro il caro energia che la Commissione europea si appresta a illustrare domani. Le presenterà la presidente Ursula von der Leyen al Parlamento europeo nel suo discorso sullo Stato dell’Unione.

Ai Paesi membri la Commissione pare intenzionata a tagliare la domanda di elettricità mensile del 10%, il 5% della quale nelle ore di punta.

Discrezionalità ai governi nazionali sull’orario dei tagli

“Domani porremo un obiettivo obbligatorio per ridurre i consumi” di elettricità “nelle ore di punta” ma “daremo agli Stati membri la flessibilità di progettare le proprie misure come meglio credono”. Lo ha fatto sapere la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.

Stando a quanto si apprende, la riduzione della domanda di elettricità nelle ore di punta sarà fissata alla quota del 5%. “Questo – ha spiegato Simson – permetterà di allentare lo stress sulla produzione di elettricità, ridurre il consumo di gas e avere un effetto positivo sui prezzi”.

Razionamento obbligatorio dunque. O, se preferiamo, un lockdown energetico. Spetterà però ai governi nazionali decidere le ore in cui dovrà scattare il taglio ai consumi di elettricità.  Nella bozza della proposta si leggeva che la riduzione dei consumi di elettricità dovrebbe portare in media a un taglio su 3 o 4 ore per giorno lavorativo. Ossia quelle che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi, di solito individuate dalle 18 in avanti.

Nel frattempo è stata convocata per il 30 settembre dalla presidenza di turno ceca dell’Unione una riunione straordinaria del Consiglio energia Ue.

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