Onu, la paura si diffonde tra i leader mondiali: c’è in ballo il futuro dell’umanità

All’assemblea generale dell’Onu i leader del pianeta si confrontano sulla grandi crisi – economiche, ambientali e politiche – che minacciano l’umanità.

Oggi c’è attesa per gli interventi di Zelensky e Biden. Assenti i leader di Russia e Cina.

Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni unite – Meteoweek

La 77esima assemblea dell’Onu che si è aperta a New York avrebbe potuto essere quella della rinascita dopo i tre lunghi anni della pandemia di Covid-19. Per celebrare la ripresa dell’economia dopo il prolungato lockdown. Ma le nubi si addensano all’orizzonte dei grandi del pianeta, che temono quella che il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha chiamato la “tempesta perfetta”. “La crisi del potere d’acquisto si scatena, la fiducia si sgretola, le disuguaglianze salgono alle stelle, il nostro pianeta brucia, le persone soffrono, soprattutto i più vulnerabili”, ha detto Guterres denunciando “una colossale disfunzione globale”.

“Queste crisi minacciano il futuro stesso dell’umanità e il destino del pianeta, ha avvertito Gutierres. Che poi ha previsto “un inverno di malcontento che si profila all’orizzonte”.

Il pessimismo di Gutierres

Un lungo discorso venato dal pessimismo sulle sorti future del pianeta quello di Gutierres. Il segretario Onu ha riconosciuto l’impotenza davanti alle “divisioni politiche che minano il lavoro del Consiglio di sicurezza, il diritto internazionale, la fiducia delle persone e la fede nelle Istituzioni democratiche”.Non possiamo andare avanti così”,ha detto sfiduciato. Alla crisi sanitaria della pandemia si sono sommati gli effetti della guerra in Ucraina, quelli del caro vita e della crisi energetica, del cambiamento climatico, col peggioramento delle condizioni alimentare di milioni di persone nel mondo.

I discorsi di Scholz e Macron

Da parte sua il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato a non essere “rassegnati alla frattura del mondo“. Nel suo discorso il leader dell’Eliseo ha invitato a respingere il “nuovo ordine” di divisione che la Russia “imperialista” cerca di imporre col conflitto ucraino. Macron auspica uno “shock collettivo” per “costruire un nuovo contratto tra Nord e Sud”. Una esigenza tanto più urgente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Nella quale, ha aggiunto Macron, “abbiamo tutti un ruolo da svolgere nel porvi fine poiché tutti ne paghiamo il prezzo”.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz – al suo primo discorso di fronte ai leader mondiali – ha parlato di una “nuova frammentazione” dopo la fine della Guerra fredda e la riunificazione della Germania. “Le grandi crisi mondiali si accumulano davanti a noi, si combinano e si rafforzano a vicenda. Alcuni l’hanno persino visto come presagio di un mondo senza regole”, ha detto il cancelliere.

America latina e Africa dicono la loro

Ma il mondo non è fatto solo da Russia e Occidente. Ci sono anche America Latina e Africa. Ossia tutti quei Paesi che pagano il prezzo di una guerra alla quale non vogliono partecipare. E che dunque invitano a risolvere per via negoziale. Critiche alle sanzioni sono arrivate dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Mentre altri leader latinoamericani, come il presidente colombiano, Gustavo Petro, hanno opposto un secco no al tentativo di trascinare l’America Latina contro la Russia: “Non fateci pressioni per allinearci sui campi di guerra. Che i popoli slavi si parlino tra loro”.

Al centro delle attenzioni anche la lotta al cambiamento climatico, coi Paesi del Sud del mondo che temono possa passare in secondo piano a causa dello scontro tra Russia e Occidente. Gutierres a questo riguardo ha sollecitato i Paesi industrializzati a tassare gli extra profitti derivati dai combustibili fossili per aiutare i Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici.

La crisi ucraina però resta al centro del dibattito. Oggi è previsto l’intervento di Zelensky e soprattutto quello di Joe Biden. Grandi assenti invece Vladimir Putin e il leader cinese Xi Xinping.

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