Caro vita, esplode la protesta dei ‘No pago’: bollette bruciate e cortei in piazza

Crescono la rabbia e le tensioni sociali per il caro bollette. Le proteste si organizzano sulle chat di Telegram. Nervi a fior di pelle per i rincari esorbitanti.

In quasi tutte le regioni italiane la ‘guerra contro il caro vita’ si manifesta con falò simbolici delle bollette in molte piazze. Ultimatum al governo.

Dopo i ‘No Vax’, i ‘No Green Pass’ e i ‘No Pos’ – senza dimenticare gli storici ‘No Tav’ e qualche anno fa, su iniziativa radicale, anche i ‘No Vat’ – sta sorgendo un altro movimento di protesta. E minaccia di riempire le piazze. All’origine di tutto il caro energia e le cifre da capogiro in bolletta per luce e gas. Così, come è accaduto per l’ultimo imponente movimento di piazza per protestare contro il Green Pass, la mobilitazione avviene sui canali social. È lì, in particolare su Telegram, che si sta organizzando in maniera capillare il fronte dei ‘No pago’. Una delle chat più affollate ha un nome che è tutto un programma: ‘Noi non paghiamo le bollette’.

La protesta cerca di passare dal virtuale al reale. E sembra poterci riuscire, dato il numero sempre crescente di adesioni raccolte. L’obiettivo, stabilito il 12 settembre sulla chat con più iscritti, è semplice e chiaro: “raccogliere un milione di firme entro il 30 novembre, data in cui se il governo (qualsiasi sarà) non avrà messo in atto garanzie per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia, l’idea è quella di partire con l’autoriduzione o il non pagamento delle bollette”. Attualmente le forme raccolte ammontano a 10.228 adesioni.

Napoli alla testa della protesta ‘No pago’

Anche il simbolo della protesta non ha bisogno di particolari spiegazioni: una bolletta in procinto di essere buttata tra le fiamme. Quasi in ogni regione – in testa Campania, Sicilia, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Toscana – sono sorti gruppi ‘Noi non paghiamo’. Ognuno dei quali ha il suo canale di riferimento su Telegram. Uno strumento per dare risalto a “assemblee, banchetti e iniziative di lotta” poi documentato con immagini e video.

A fare da traino alla protesta è Napoli. Nella città partenopea quasi tutti i giorni sono previsti appuntamenti. E per il 5 novembre è stata annunciata una grande manifestazione. Sempre il 5 novembre sono in previsione a Monza un corteo e dei “tavoli di studio”. Per il momento, spiegano gli animatori-moderatori del gruppo, i roghi delle bollette sono “simbolici”. La ‘deadline’ è il 30 novembre: se entro quella data non arriveranno risposte concrete (leggi aiuti) dalle istituzioni, la contestazione passerà a una nuova fase.

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