Niente scatole nere a bordo dell’elicottero precipitato in Puglia

Recuperati tutti i sette corpi delle persone che viaggiavano sull’elicottero caduto sabato mattina nelle campagne di Apricena, in località Castelpagano, nel Foggiano.

A bordo dell’elicottero non c’erano scatole nere perché non sono obbligatorie per legge su questo genere di aeromobili.

Le operazioni per recuperare le vittime dell’incidente si son concluse poco prima delle 14. A prendervi parte il personale del comando provinciale del Vigili del fuoco di Foggia. Presente anche il personale dell’ANSV, delle forze dell’ordine e della procura di Foggia.

Gli ultimi a essere estratti dai rottami dell’A109 di Alidaunia sono stati i corpi dei due piloti. Dopo il recupero le salme sono state trasportate all’ospedale di San Severo, dov’è stata approntata un’assistenza psicologica per i parenti delle vittime.

Chi sono le vittime

Le vittime dell’incidente aereo sono: Maurizio De Girolamo, 64 anni, medico di San Severo; i due piloti, entrambi di Foggia, Luigi Ippolito (54 anni) e Andrea Nardelli (39); gli altri quattro morti fanno parte della famiglia slovena composta da Bostjan Rigler, 59 anni, direttore tecnico della tv slovena Pro Plus, la moglie Mateja Curk Rigler (49 anni) e i loro figli Liza e Jon, 13 e 14 anni.

“I parenti dei turisti sloveni non sono arrivati, ma sta arrivando il console e non so se abbiano delegato lui” ha comunicato il capo della Procura di Foggia, Ludovico Vaccaro. Per quanto concerne le autopsie “stiamo valutando in che misura procedere“, ha detto. L’esame sarà effettuato sui piloti, “verosimilmente non sugli altri passeggeri”.

La procura apre un fascicolo

In procura è stato aperto un fascicolo per i reati di disastro aviatorio colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Le indagini sono state affidate al Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Foggia. Il procuratore Vaccaro si è detto comunque ottimista anche in mancanza di scatole nere. “La scatola nera aiuta, ma anche se non c’è, i tecnici sono davvero esperti, sono intervenuti subito, stanno facendo i rilievi sul posto, quindi siamo fiduciosi che una ricostruzione si farà a prescindere dalla scatola nera”.

I soccorritori hanno trovato “il rotore” dell’elicottero a circa 100-150 metri di distanza, rispetto alla fusoliera. Quindi, “verosimilmente, il velivolo ha impattato con il suolo prima con il rotore, si è impennato e poi ha impattato il resto dell’elicottero”. Si tratta di una delle molte ipotesi che andranno verificate dai tecnici. Un’idea di quanto successo “ce la siamo fatta, ma non l’abbiamo ancora comunicata ai tecnici: sia perché non abbiamo ancora avuto un incontro, sia perché io voglio che si facciano prima loro l’idea per non condizionarli in nessun modo. È ovvio – ha terminato il procuratore – che abbiamo esaminato già i primi atti d’indagine, abbiamo un’idea, ma come sempre si fa quando si svolgono indagini, bisogna stare attenti anche con il farsi un’idea”.

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