Non affida il bambino alla figlia: nonni minacciano la consulente del tribunale con l’acido e la pedinano

Una coppia di “nonni terribili” ha cominciato a  vessare la consulente nominata dal giudice del tribunale dei minori.

La relazione del perito non gli era andata giù. Così hanno cominciato a prenderla di mira con dei veri e propri raid.

È una storia triste quella che ha coinvolto un’intera famiglia dopo la separazione di due genitori, marito e moglie. Come spesso succede, dopo la rottura è partita la guerra legale per l’affidamento del figlio, un bimbo di soli tre anni. Lo ha riferito Il Messaggero.

Il quotidiano romano ha raccontato anche l’intervento del tribunale dei minori di Roma, che di fronte all’accesa conflittualità tra i due ex coniugi ha affidato con decreto il piccolo, di nome Marco, ai servizi sociali, lasciando però che continuasse a stare con la mamma. Così gli educatori, a partire da giugno, hanno assistito al “’passaggio” del piccolo, lasciato al padre per passare assieme a lui qualche ora in zona “neutra” e un mese in estate.

La relazione sgradita

Nel frattempo la consulente consegnava al giudice una prima relazione. Che però non è affatto piaciuta alla mamma e ai nonni di Marco. Per loro quanto aveva scritto la consulente, riporta sempre il Messaggero, non era altro che una «menzogna». Quanto emergeva da quella relazione, aveva detto lo scorso giugno la mamma all’educatrice, «è che io ho problemi di attaccamento, mentre del padre è emerso solo che fa ritardi. Il problema non è quello».

La situazione precipita dopo che il 10 ottobre gli educatori depositano un resoconto in tribunale. Dopo la vacanza estiva col papà, il bimbo torna a casa e non vuole più saperne di andare con lui. Piange e si dispera. In un’occasione, di fronte alla grida del piccolo, che si schiaffeggia da solo, è dovuta intervenire la polizia. La madre del bambino chiede allora di intervenire in maniera più drastica: vuole che gli incontri col padre vengano interrotti, arriva a sospettare che l’ex marito sia in combutta coi servizi sociali. Comincia a prendere piede un atteggiamento minaccio anche verso gli educatori.

Entrano in azione i nonni

A giugno erano entrato in scena anche i nonni, in particolare il nonno materno, conosciuto commerciante romano, che decide di passare alle maniere forti. Comincia così a perseguitare la consulente nominata dal giudice, giudicata colpevole di non aver firmato una relazione accusatoria contro il padre del piccolo Marco. Tra giugno e settembre, per quattro volte le versa dell’acido corrosivo sulla macchina. In un’altra occasione si apposta e la segue assieme alla moglie, la nonna del bambino. Al punto che due mesi fa, dopo l’arresto in flagranza, viene messo ai domiciliari per atti persecutori.  È il 29 settembre l’uomo è ancora sotto casa della consulente, col volto coperto da un casco da motociclista. La polizia lo blocca mentre sta per versare altro acido sulla macchina della donna.

I giudici chiedono che sia processato con rito immediato, mentre la nonna del bambino risulta soltanto indagata. Così come la mamma di Marco, accusata di calunnia e diffamazione nei riguardi dell’ex marito.

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