«Mai parlar male dell’altro genitore»: mamma e papà divorziano e firmano un contratto

Un «patto genitoriale» per mettere nero su bianco tutti gli aspetti della crescita dei figli e evitare faide tra ex coniugi. 

Così due due genitori hanno cercato di scongiurare i litigi e le cattiverie che potrebbero ulteriormente danneggiare lo sviluppo dei bambini.

La separazione di mamma e papà è sempre traumatica per i figli. A maggior separazione quando scatta la faida accompagnata da continue liti e discussioni. Che non di rado prosegue anche dopo la separazione. E che, cosa ancor peggiore, va in scena davanti ai figli che vedono un genitore squalificato dall’altro in una spirale senza fine di ripicche e vendette.

Ragion per cui una coppia veronese ha sottoscritto un contratto in piena regola, approvato perfino dal Tribunale. Dopo aver divorziato, i due ex coniugi hanno pattuito, mettendolo nero su bianco, anche i dettagli dell’educazione che vogliono dare ai figli. Dentro c’è un po’ tutto: dalle feste di compleanno alla religione, passando per il pediatra. Ma soprattutto nel contratto ha trovato spazio anche il proposito di evitare, davanti ai figli, sfoghi rabbiosi o frecciate malevole nei riguardi dell’ex coniuge.

Lo riferisce il Corriere della sera. Dopo il divorzio nel 2020 i due, entrambi medici sulla quarantina, hanno cercato la maniera migliore di crescere i figli – ancora bambini – malgrado la separazione. Ma la cosa si è rivelata presto meno facile del previsto. Così il padre dei bimbi è ricorso al tribunale per chiedere di modificare alcune delle condizioni decise in precedenza al momento del divorzio. I due avevano ben chiare le conseguenze di una guerra legale, così col beneplacito del giudice si sono affidati a due psicologi. Che li hanno aiutati a stilare un vero e proprio contratto di otto pagine che successivamente ha avuto l’avallo, con un decreto, da parte del tribunale civile.

Cosa prevede il “piano genitoriale”

Tra le altre cose l’accordo impone ai due genitori di avere un atteggiamento collaborativo, condividendo le informazioni riguardo la scuola, la salute e la sicurezza dei figli. Il contratto insiste particolarmente su un punto: proibito squalificare l’ex coniuge davanti ai bambini, vietato denigrarlo in loro presenza.

Altri punti concordati: le scuole da far frequentare ai figli e l’educazione religiosa nella fede cattolica. I figli andranno a catechismo e a fare sport. Papà e mamma potranno partecipare agli eventi significativi per i figli: le feste di compleanno coi compagni di scuola, i saggi e le gare sportive. Messi nero su bianco anche gli aspetti riguardanti la salute della prole (inclusi medici e dentista a cui affidarli).

In breve, il contratto tratta praticamente ogni aspetto della vita dei figli. Una piccola rivoluzione, dice l’avvocato Barbara Lanza, responsabile veneto dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia: “Il patto genitoriale nasce dalla considerazione che oramai i tribunali si stanno trasformando nel teatro dove mettere in scena tutte le frustrazioni e i litigi tra divorziati, che arrivano a discutere davanti al giudice per banalità come la festa di compleanno o il taglio di capelli del figlio”. Una eventualità che i due (ex) coniugi veronesi hanno preferito cercare di scongiurare.

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