La crisi morde e le big tech tagliano posti di lavoro: Amazon verso 10 mila esuberi

Anche Amazon, dopo Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp) e Twitter si preparare a tagli massicci della forza lavoro.

Il colosso di Seattle starebbe per lasciare a casa il tre per cento di tutti i suo dipendenti. Tempi duri per le aziende tecnologiche.

Wall Street ha chiuso in rosso dopo la notizia dei possibili tagli di Amazon. Il colosso delle vendite online potrebbe tagliare 10 mila posti di lavoro. Così il Dow Jones ha perso lo 0,62% chiudendo a 33.537,16 punti. Già anche il Nasdaq (-1,12% a 33,537.16 punti) e S&P 500 (perso lo 0,89%, con chiusura a 3.957,53 punti).

I mercati azionari hanno risentito delle dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve: in vista ci sono altri aumenti dei tassi di interesse, anche se a ritmo più rallentato, malgrado i dati più recenti diano l’inflazione in frenata.

A trainare i ribassi ci sono i titoli tecnologici, dietro a Microsoft (-2,25%) e a Apple (-0,95%). Invece Meta Platforms è risalita di oltre l’1% dopo i tagli (anche qui 10 mila post di lavoro saltati) annunciati l’ultima settimana.

Mentre per Amazon.com c’è stato uno scivolone di oltre il 2,2%. La creatura di Jeff Bezos sconta l’annuncio del taglio di circa 10 mila dipendenti della compagnia a partire già da questa settimana. Perde anche Google (-0,74%), che ha raggiunto l’accordo per il pagamento di una multa superiore a 390 milioni di dollari per la violazione dei termini sulla geolocalizzazione dei telefoni cellulari.

Le indiscrezioni dei giornali sui tagli di Amazon

Per tornare a Amazon, qualche giorno fa era stato il Wall Street Journal a rivelare i piani dell’azienda per contenere i costi. Adesso anche il New York Times si è concentrato sui numeri (ancora presunti al momento) dei tagli della società di Seattle. In più ha aggiunto la data dei possibili tagli: la settimana in corso.

I settori dove dovrebbe cadere la mannaia sono quelli indicati anche dal Wall Street Journal: device (Alexa in cima alla lista), retail e risorse umane. Amazon, che aveva contestato le voci del Wall Street Journal (professando ottimismo sulle sorti di Alexa), non ha fornite risposte alle richieste di chiarimento giunte dal New York Times.

Se le cifre dei tagli dovessero trovare conferma, la big tech dello Stato di Washington lascerebbe a spasso il 3% di tutti i suoi dipendenti. Poco meno dell’1% della sua forza lavoro globale (più di 1,5 milioni di persone, contando anche i lavoratori a ore).

D’altro canto Amazon è soltanto l’ultima delle grazie aziende tech a fronteggiare la crisi (costo della vita, dollaro debole, consumatori sospettosi, crisi globale) facendo ricorso a licenziamenti di massa. Stando alle cifre fornite da Crunchbase, al 19 ottobre 2022 almeno 44 mila lavoratori tecnologici erano rimasti a piedi. A inizio del mese di novembre la cifra dei tagli dalle big tech ha raggiunto quota 52 mila.

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