Chef Rubio risponde alla denuncia di Liliana Segre e attacca ancora la senatrice a vita

Chef Rubio rilancia – e raddoppia – gli attacchi su Twitter a Liliana Segre dopo la notizia della denuncia presentata a suo carico dalla senatrice a vita.

Il popolare cuoco televisivo è in fiume in piena e sul social replica alle accuse attaccando la “mafia sionista”.

Tra i nomi delle 24 persone denunciate da Liliana Segre per messaggi di “odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte” c’è anche quello dello Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini. Il noto cuoco televisivo è un supporter della causa palestinese, per la quale si è sempre speso con toni forti.

Alla notizia rimbalzata sui media della denuncia per odio online depositata nei suoi confronti da Liliana Segre Rubio non tarda a rispondere su Twitter. Sul social – dove è seguito da quasi 170 mila follower – non appare per nulla intenzionato ad abbassare i toni. Insiste anzi nel prendere di mira la senatrice a vita. “Perché non se la prende contro i crimini di Israele in Palestina?”, lo si vede scrivere.

E ancora: “Chiedere a Liliana Segre di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste“. Il tweet si chiude con una bandiera della Palestina e il simbolo delle due dita alzate a formare la “V” di vittoria.

Si contano a decine e decine i tweet in sostegno alle tesi filopalestinesi del cuoco televisivo. Lui li ringrazia e puntualizza di non aver mai minacciato la testimone della Shoah, ma solo di averla accusato di non supportare la causa palestinese. Scorrendo il profilo social di Rubio si trova anche una stoccata contro Roberto Saviano (bollato come “sionista”) e Michela Murgia, accusata di ingratitudine (“in privato mi aveva chiesto aiuto quando l’avevano attaccata per Hamas”) e di averlo bloccato sul social senza motivo.

I tweet dei commentatori

Le parole più dure però sono sempre per la Segre. Lo scorso 21 aprile Chef Rubio scriveva: “Palestinesi? “Non mi occupo di politica”. Cit. Liliana Segre. Vedo che però te ne occupi quando si tratta degli ucraini. Lasciami dire che il tuo silenzio sistematico nei confronti della pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo da 74 anni è disgustoso”. Per poi aggiungere, una volta ancora sul social da poco rilevato da Elon Musk: “Comunque volevo informare la mafia sionista che mi perseguita ormai da quasi dieci anni che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo prima ancora del sottoscritto”.

Sono tantissimi i fan dello chef che nelle ultime ora hanno postato messaggi di solidarietà, per la stragrande maggioranza sempre in chiave anti-Segre e filopalestinese. Uno dei commentatori – ed è uno di quelli meno violenti – lo esalta (“Grande chef!”) e parla di una “medaglia” guadagnata sul campo. Poi invita il cuoco a non preoccuparsi troppo “degli sbattimenti che la vecchia ti procurerà ma tu sicuramente vedrai la fine del processo, lei no…….. Palestina libera!!!”.

Anche la Treccani nel mirino

Dopo pranzo Rubio, ringraziando tutti i supporter, fa presente che “non mi è arrivata nessuna denuncia e che non ho mai minacciato Liliana Segre ho solo invitato a condannare i crimini di “Israele” pur sapendo quanto lei non si occupi di politica quando si tratta di Palestina”.

Poi se la prende anche con la Treccani, che definisce “schifosamente sionista”. Per aver sdoganato, a suo dire, l’idea che esiste un “sionismo moderato”. “Non sapevo esistessero colonialismo, razzismo, suprematismo genocidio e antisemitismo (palestinesi sono semiti) moderati”, chiosa Rubio.

Oggi Rubio rincara la dose: “Intanto, mentre i media italiani si spippettano su Rubio cattivo che incalza tra le tante persone che tacciono i crimini della colonia illegale d’insediamento israeliana anche Liliana Segre, i nazisti continuano ad ammazzare come mosche i nativi semiti. Neanche l’evidenza”. Accanto a “nazisti” la bandiera israeliana e quella palestinese invece dopo “nativi semiti”.

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