«Era mia amica»: Giorgia Meloni ricorda una delle tre donne uccise a Fidene

Una delle tre donne uccise a Fidene durante la riunione del Consorzio Valle Verde era amica del presidente del Consiglio.

Giorgia Meloni piange l’amica scomparsa tragicamente scrivendo un ricordo commosso della donna ammazzata a colpi di pistola da Claudio Campiti.

Il premier Giorgia Meloni con l’amica Nicoletta Golisano, una delle vittime della strage di Fidene – Meteoweek

Sono tre le donne uccise dal 57enne Claudio Campiti nella sparatoria che ha trasformato la riunione di un consorzio in un bagno di sangue. I loro nomi sono Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano. Queste le donne, rispettivamente di 71, 55 e 50 anni, che hanno perso la vita nella tragica sparatoria di ieri mattina nella borgata romana.

Il loro killer è stato fermato e portato nella caserma dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma.

Il premier Giorgia Meloni ha voluto omaggiare una delle vittime, che era sua amica. Si tratta della più giovane delle tre donne uccise, la 50enne Nicoletta Golisano.

«Nicoletta era mia amica»: il ricordo di Giorgia Meloni

«Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma. Nicoletta era mia amica». Così ha scritto il presidente del consiglio Giorgia Meloni in ricordo di Nicoletta Golisano, la commercialista di 50 anni ammazzata da Claudio Campiti insieme ad altre due donne.

La donna, prosegue il premier, «lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte». E ancora: «L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro. Eppure la parola giustizia non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così», dice Gorgia Meloni.

«Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. A Dio Nico. Ti voglio bene», conclude il primo ministro.

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