Disastro Marmolada: salgono a nove le vittime, recuperati altri due corpi

Disastro Marmolada: salgono a nove le vittime, recuperati altri due corpi

La Protezione Civile e il Soccorso Alpino hanno individuato i resti di altre due persone dovrebbero appartenere alla cordata travolta dalla valanga.

Sale ancora il numero delle vittime della immane tragedia avvenuta domenica scorsa in Val di Fassa.

La porzione ‘sospesa’ del ghiacciaio della Marmolada “al momento tiene”. I radar posizionati per monitorare i movimenti della ‘Regina delle Dolomiti’ non stanno dando segnali che destano preoccupazione. È quanto comunicato nel corso di un punto stampa svoltosi a Canazei.

Nel frattempo sono salite a nove le vittime accertate della strage di escursionisti sulla Marmolada. Lo ha reso pubblico il presidente della PAT (Provincia Autonoma di Trento) Maurizio Fugatti in un punto stampa sul disastro. Il bilancio è salito dopo il recupero dei corpi di altri due escursionisti travolti e uccisi dalla valanga, trovati sul luogo del crollo di una placca glaciale della Marmolada. A facilitare il ritrovamento, hanno spiegato i soccorritori, ha contribuito lo scioglimento di una parte del ghiaccio, permettendo così ai droni di rintracciare i corpi. “Oltre ai due corpi – ha reso noto Maurizio Dellantoni, presidente del Soccorso Alpino Nazionale – non sono stati trovati altri resti umani. È emersa una scarpa femminile che potrebbe appartenere a una delle vittime già identificate”.

Sono al lavoro anche i Ris di Parma per comparare i reperti biologici e tecnici trovati sul luogo del disastro e il dna delle persone scomparse. La Procura di Trento, guidata da Sandro Raimondi, ha incaricato gli esperti. Gli investigatori ipotizzano il reato di ‘disastro colposo’. L’inchiesta richiede di ricostruire i fatti in maniera rigorosa, ma senza la ricerca a tutti i costi di un colpevole o di un capro espiatorio, si è impegnato Raimondi. Non c’è un agnello sacrificale per l’opinione pubblica – ha detto -. Non lasceremo nulla d’intentato, apriremo tutte le porte per comprendere e ricostruire i fatti anche con consulenze che affideremo a esperti scientifici, glaciologi e ingegneri idraulici”.

Monitorare il ghiacciaio? Quasi impossibile, dice l’esperto

Uno dei grandi interrogativi è arrivare a capire se, monitorando i movimenti del ghiacciaio, si sarebbe potuta avvertire la presenza di un pericolo imminente. Ma a giudizio degli esperti la cosa non è di facile realizzazione. Come spiega Mauro Gaddo, uno dei tecnici impegnati nel monitoraggio di possibili nuovi crolli del ghiacciaio, l’operazione non è affatto semplice. “Questa è la prima volta che lo facciamo in Trentino. Si fa con strumenti molto costosi che si montano di solito per le frane e i ghiacciai sono ambienti ostili dove il monitoraggio non è semplice da studiare. Comunque è impossibile avere un sistema fisso su tutti i ghiacciai“.

Denuncia in arrivo per chi viola gli accessi al massiccio

Nel frattempo il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha emesso una nuova ordinanza per circoscrivere l’area di chiusura del massiccio della Marmolada. Un divieto che sarà limitato al versante nord con la forcella Marmolada (da Villetta Maria sentiero E618-E619, prossimità Rifugio Dolomia sentiero E618-Altavia n. 2-E606, piazzale Cima Undici sentiero E618-Altavia n. 2-E606, val Contrin 602-602A).

Nell’ordinanza si specifica che il divieto di percorrere i sentieri elencati riguarda anche gli alpinisti che risalgono la parete sud-ovest della Marmolada. Per i trasgressori è prevista la denuncia. Potranno accedere all’area dunque solo agli operatori autorizzati a svolgere ricerche in quota (oltre che ai rifugisti di Punta Penia e Capanna Ghiacciaio). A presidiare la zona saranno il corpo forestale del Trentino e la polizia locale della Val di Fassa.