Marco Carta, la Cassazione giudica legittimo il provvedimento d’arresto.
Sentenza definitiva per Marco Carta. L’arresto eseguito nei suoi confronti è da ritenere legittimamente eseguito. A stabilirlo è la IV sezione penale della Cassazione, che ha accolto il ricorso della Procura di Milano contro la mancata convalida da parte del giudice dell’arresto del cantante.
Marco Carta fu fermato dopo un furto a Milano di sei t-shirt per un valore complessivo di 1.200 euro mentre il cantante usciva dal grande magazzino “La Rinascente” insieme all’amica Fabiana Muscas. I due erano stati bloccati da un addetto alla sorveglianza dopo che il sistema di antitaccheggio aveva suonato. I vigili urbani giunti sul posto avevano fatto il resto, arrestando entrambi e ponendoli ai domiciliari fino all’udienza di convalida.
Ma all’udienza il giudice aveva convalidato l’arresto soltanto per la donna (non disponendo però misure cautelari). Nella sua borsa, infatti, erano presenti fisicamente le sei magliette (e un cacciavite), e non per l’artista.
Il cantante, uscendo dal Tribunale, si era dichiarato totalmente estraneo ai fatti. “Le magliette non le ho rubate io e lo hanno visto tutti“, aveva scritto in un post su Facebook e Instagram. “Un vecchio proverbio diceva ‘male non fare, paura non avere’. Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti“.
Ora, però, la Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento definendo legittimo l’arresto del noto cantante. Ad incastrarlo è stato in particolare il verbale d’arresto redatto dall’addetto alla sicurezza della Rinascente. L’addetto aveva dichiarato di avere notato Carta e l’amica aggirarsi tra gli scaffali al primo piano, prendere le magliette e salire poi al terzo piano verso i camerini. All’interno degli stessi, la donna dall’esterno avrebbe passato le magliette a Carta una per una e infine la borsa. Poi il giovane era uscito senza le t-shirt in mano.
In seguito i due erano saliti al quarto piano, dove si trovano i bagni per il pubblico, e Carta era entrato e uscito in fretta. Poi si erano recati al secondo piano a prendere due costumi che avevano regolarmente pagato alle casse, infine avevano imboccato l’uscita, dove però l’allarme era suonato. Alle magliette era stato tolto l’antitaccheggio, ma non la placchetta flessibile. Successivamente, nei bagni del quarto piano erano state trovate le placche antitaccheggio rigide.
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