“Avrebbe potuto farlo ancora” | Parla la figlia di uno dei carabinieri uccisi

Ergastolano in permesso ferisce un uomo. Era in galera per l’assassinio di tre carabinieri, parla la figlia di una delle vittime.

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Perdonare l’assassino del proprio padre non deve essere semplice. Se poi questo, condannato all’ergastolo, prova a commette un altro omicidio mentre è in permesso premio, allora la situazione peggiora ancora. Ed è questo che è accaduto a Daniela Lia. Un vero colpo al cuore vedere che il killer di suo padre sia tornato a colpire.

Il fatto è accaduto pochi giorni fa. Antonio Cianci, pregiudicato di 60 anni che nell’ottobre del 1979 aveva ucciso tre carabinieri a Melzo (Milano), è tornato a delinquere. Detenuto nel carcere di Bollate, Cianci aveva ottenuto un permesso premio: la polizia ha fermato il pregiudicato con un taglierino sporco di sangue ancora in tasca. L’uomo aveva ferito un pensionato nel corso di una rapina.

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Ergastolano in permesso premio, parla la figlia di una delle vittime

Il grave atto di delinquenza è stato commentato nel salotto di Barbara D’Urso a “Pomeriggio Cinque“. La figlia di Pietro Lia, uno dei tre carabinieri uccisi a Melzo da Antonio Cianci, è intervenuta in trasmissione per esprimere il proprio dolore.

Ho provato profonda amarezza, credo che una persona possa cambiare, ma lui non l’ha fatto“, racconta Daniela mostrando la bambola che il presidente Sandro Pertini le regalò il primo Natale passato senza il papà nel lontano 1979. “Avrebbe potuto uccidere ancora e provocare ancora tanto dolore a un’altra famiglia“, conclude la donna riferendosi a Cianci.

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