Acqua alta a Venezia, previsti nuovi picchi. Il Governo stanzia 20 milioni

È tuttora estremamente seria la situazione a Venezia, in seguito alla marea che l’ha sommersa nei giorni scorsi, registrando picchi di acqua alta che non si vedevano da decenni.

Ancora sommersa Venezia. I danni per il momento si attestano intorno al miliardo di euro, ma per ottenere una stima precisa dei danni arrecati dall’acqua salsa a case, negozi e monumenti, sarà necessario attendere la fine dell’inondazione. Secondo la misurazione odierna l’acqua alta raggiunge i 110 cm, ma in giornata è previsto un nuovo picco di 120 cm, e per domani ne sono previsti altri tre, ravvicinati e fino a 160cm.

Acqua alta a Venezia: piazza San Marco chiusa, niente scuola e vaporetti fermi

Piazza San Marco resta chiusa, chiuse le scuole e fermi i vaporetti: molte attività non sono ancora riprese regolarmente nella città sulla laguna. Si calcola che i due terzi del capoluogo veneto siano al momento sommersi. L’ondata di maltempo che investe il nord-est ha causato forti conseguenze anche il Alto Adige, dove tredicimila utenze sono rimaste senza luce, tra comprensibili disagi e agitazione.

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L’emergenza e il malcontento dei cittadini

Lo stato di emergenza prosegue, mentre si muovono gli aiuti internazionali. Sul ponte di Rialto l’esasperazione dei cittadini è sfociata nell’affissione di uno striscione, dall’eloquente scritta: “Basta passerelle politiche, è il momento di agire”. A fronteggiare la situazione il sindaco Luigi Brugnago, appena nominato commissario straordinario per il territorio, su insistenza del governatore della Regione Veneto Luca Zaia.

I fondi stanziati dal Governo

Il Governo ha stanziato 20 milioni di euro per far fronte all’emergenza acqua alta a Venezia. In particolare, il provvedimento prevede la corresponsione dei primi rimborsi a privati ed aziende che hanno subito danni per le maree e lo stop dei mutui per un anno. Scendendo nel dettaglio dei rimborsi danni previsti, il primo cittadino ha spiegato:
«Daremo tutte le indicazioni precise. Posso dire che ci saranno due procedure. Una più snella, una autocertificazione asseverata per contributi fino a 5mila euro per le famiglie e fino a 20mila per le imprese. E una per danni più ingenti con copertura fino al 70%».

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La polemica per il MOSE

Al centro delle polemiche, lo stato dei lavori per il MOSE, il sistema di paratie progettato per bloccare l’acqua in entrata dal mare alla laguna. I lavori, iniziati nel 2003, sono tuttora fermi al 90% circa del completamento. Ad arrestarne i progressi una varietà di motivi: da insufficienze strutturali alla carenza di fondi, sostengono gli esperti.

Il sindaco Brugnago vuole data fine lavori

«Vogliamo che il Mose sia completato e vogliamo partecipare, sapere, essere informati” ha affermato Brugnago. “Voglio, non dico una data precisa della fine dei lavori, ma almeno un cronoprogramma. Per essere informato e per andare a vedere cosa fanno. L’occhio del padrone ingrassa il cavallo, si dice così, no?».

Ma il problema non è solo il MOSE

«È tutto il “sistema” che deve essere completato. Le pompe idrauliche, l’impianto antincendio, lo scavo dei canali a partire dal Vittorio Emanuele che può diventare una seconda via di fuga a Malamocco. Perché la gestione del Mose riguarderà anche il porto e pure Porto Marghera. E va rifinanziata la Legge speciale, si deve poter finanziare l’acquisto di beni strumentali per chi lavora in centro storico».

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