Mamme prostitute a Napoli, appuntamenti online per dare da mangiare ai figli

Mamme prostitute a Napoli, organizzavano appuntamenti adescando clienti su internet. Due donne erano separate: lo facevano per sfamare i propri figli.

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Una vera e propria organizzazione di prostituzione quello scoperta dai carabinieri a Napoli. Nelle scorse ore, infatti, sono state scoperte quattro donne che a Varcaturo utilizzavano il proprio appartamento come casa per appuntamenti, adescando clienti su internet.

Due delle quattro donne che affollavano la casa erano costrette a vendersi per poter sfamare i figli. Parliamo di due sorelle, entrambe separate, che per sopravvivere e dar da mangiare alla propria prole hanno deciso di postare annunci erotici online. In casa con loro altre due ragazze, di origini sudamericane. Tutte insieme gestivano i loro appuntamenti grazie ad internet.

Mamme prostitute a Napoli, avevano affittato un appartamento da usare come casa d’incontri

Il continuo via vai di uomini aveva però infastidito i vicini, che hanno segnalato la casa di incontri ai carabinieri. I militari sono intervenuti con un blitz in via Madonna del Pantano, asse viario a ridosso di via Ripuaria, zona Varcaturo, fascia costiera di Giugliano. La singolarità, secondo quanto si apprende, è che quando i carabinieri hanno fatto irruzione le due mamme hanno chiesto di poter celermente essere identificate. Alle 18, infatti, i figli avrebbero dovuto cenare, quindi hanno premuto affinché i controlli fossero veloci per poter tornare in fretta a casa dai propri bambini. I militari hanno quindi effettuato i controlli di rito e hanno scoperto una serie di irregolarità.

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In Italia non è reato prostituirsi in casa propria, ma prendere in affitto una casa e cederla ad altre persone che praticano prostituzione sì. Per questo non solo nei guai è finita una delle due mamme intestatarie del contratto d’affitto, ma anche i proprietari dell’abitazione stessa. Si tratta di un 59enne di Giugliano e una 43enne di Caivano, accusati di esercizio e favoreggiamento della prostituzione. Nell’appartamento sono stati trovati decine di preservativi e alcuni sex toys.

Le 4 signore pubblicavano foto di donne a loro somiglianti su alcuni siti di incontri. Da lì gestivano tutta una serie di appuntamenti. E non solo: per incrementare il giro di affari spesso si scambiavano l’appartamento con altre ragazze provenienti dai comuni limitrofi.

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Un giro d’affari che ha arricchito anche il proprietario dell’appartamento

Le prestazioni concordate online o dal vivo partivano da 50 euro. I carabinieri hanno scoperto, inoltre, che le ragazze non erano titolari di un contratto di fitto ma di un preliminare di vendita. Il proprietario dell’immobile di fatto intascava 500 euro al mese come finta caparra. Acconto che avrebbe dovuto costituire la base di un acquisto futuro, cosa che ovviamente le 4 lucciole non avrebbero mai realizzato. Così il proprietario di fatto ha intascato per mesi 500 euro senza pagare un centesimo di tasse.

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