Di Maio: “Io sfiduciato? Sono tutte sciocchezze”

Luigi Di Maio, da Radio Capital, risponde a chi insinua ci siano problemi di sfiducia nei suoi confronti all’interno del Movimento Cinque Stelle: “Scrivono sciocchezze: è tutto un complotto”.

Di Maio: “Io sfiduciato? Sono tutte sciocchezze” – meteoweek.com

Continuano le agitazioni in casa Cinque Stelle. Secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano “Repubblica”, durante una riunione dei 14 capigruppo delle diverse commissioni pentastellate alla Camera, uno di loro avrebbe riportato un messaggio per Luigi Di Maio: “”Se i toni non cambiano, se a guidare le danze dev’essere Alessandro Di Battista e i retroscena che ci danno pronti per il voto non vengono smentiti, faremo firmare a tutti un documento per sfiduciare il capo politico”.

Però, il capo politico del Movimento Cinque Stelle non ci sta e, durante la trasmissione “Circo Massimo” su Radio Capital, afferma: “Vedo un continuo complottismo nei nostri confronti. Scrivono che Di Maio vuol far cadere il governo… Sono tutte sciocchezze”.

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”Noi – assicura Di Maio – siamo sempre stati leali sulle situazioni di governo. Il precedente governo non lo abbiamo fatto cadere noi… Lo abbiamo fatto nascere noi. Il fatto che Di Maio voglia far cadere il governo non è vero. Noi siamo sempre stati leali al governo a cui partecipiamo”.

Di Maio: “Io sfiduciato? Sono tutte sciocchezze” – meteoweek.com

”Sono onorato – continua il leader pentastellato – del settimo titolo consecutivo di “Repubblica” su di me. Sicuramente ci sono una decina di noi che sono spaventati quando io alzo la voce, ma io non rinuncio alle nostre battaglie e vengano allo scoperto…”. ”Il Movimento – ribadisce Di Maio – ha sempre trattato le situazioni di governo in maniera leale. Quando non siamo d’accordo su alcuni temi, il Movimento lo dice”.

“Se – continua Di Maio – nel programma e negli accordi con il Pd mi avessero detto ‘guarda dobbiamo cambiare la prescrizione o firmare al buio il Mes‘, io avrei detto no. Quello che abbiamo messo nel programma lo facciamo, mentre su quello che non c’è nel programma dobbiamo trovare un’intesa – sottolinea il ministro degli Esteri – Noi sulla prescrizione lo abbiamo detto chiaramente: intesa sui tempi dei processi ma dal primo gennaio deve entrare in vigore la prescrizione, perché su quello non possiamo arretrare”.

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“Io credo che sul tema dei tempi della giustizia si possa trovare un’intesa – ha aggiunto allora Di Maio – Se invece, qualcuno vuol votare una legge con Salvinie Berlusconi… Però, io nella mia percezione, nel lavoro che faccio ogni giorno, anche incontrando i capi delegazione del Pd, non percepisco che si voglia fare uno strappo. Quindi, andiamo avanti e troviamo un’intesa sulla riforma della giustizia intesa come processo penale e tempi della giustizia”.

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Su un’eventuale alleanza stabile con il Partito Democratico Di Maio frena: “Sono dieci anni che il Pd prova a dire dobbiamo fare un’alleanza, io penso che abbiamo costruito il governo per tagliare i parlamentari, evitare l’aumento dell’Iva, abbiamo un programma da costruire insieme, ma restiamo forze politiche di poli diversi”. È la linea imposta per le alleanze alle regionali. Con quali risultati, si capirà dopo il 26 gennaio, giorno del voto in Emilia-Romagna e Calabria.

E sulla figura di Alessandro Di Battista, Di Maio conclude: ”È sacrosanto che non tutti nel Movimento siano d’accordo con me. Ma trattare Alessandro Di Battista come un corpo estraneo al Movimento mi fa male. Abbiano costruito un pezzo di Movimento insieme. E se lui parla di togliere le concessioni ai Benetton” o “dice che non possiamo firmare al buio un trattato internazionale come” il fondo Salva-Stati, ”io credo che vada sostenuto”.

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