Via libera del Senato alla Manovra. Scontro sulla cannabis e bagarre M5S

Caos in Aula, scontro 5S-Casellati su cannabis. L’accusa dei pentastellati: ‘Pressioni dalla sua parte politica’. A due mesi esatti dal Consiglio dei ministri che la varò, la manovra riceve il primo via libera parlamentare.

Via libera del Senato alla manovra 2020

Il Senato approva con 166 sì e 128 no al voto di fiducia: nel M5s spunta una pattuglia di dissidenti, con Gianluigi Paragone che vota no e quattro assenti.

Dopo settimane piuttosto turbolente, lo stralcio in extremis di 15 norme e una settantina di correzioni finali. Fa discutere la decisione di Elisabetta Casellati di dichiarare inammissibile la norma per legalizzare la cannabis leggera: il centrodestra la applaude, maggioranza e governo protestano e il M5s chiede le dimissioni da presidente del Senato.

Il testo deve ora essere approvato dalla Camera blindato, senza più modifiche, per essere approvato a ridosso del Natale.

il presidente del Senato Elisabetta Casellati

Manovra 2020: no cannabis, no aumento Iva. Plastic e sugar tax, i commenti dal Senato

Salvo imprevisti, la manovra non cambia più: passa senza la legalizzazione della canapa, con lo stop all’aumento dell’Iva, con un taglio da 3 miliardi delle tasse per i lavoratori, con plastic e sugar tax ma anche con una nuova tegola da 47 miliardi di aumenti di Iva e accise nel 2021 e nel 2022 che dovranno essere disinnescati. La manovra 2020, dopo le modifiche approvate in Senato, potrebbe salire e toccare i 32 miliardi. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari, che sottolineano come i conti siano ancora in corso e occorra attendere per una cifra definitiva.

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Il voto del Senato ci consegna una maggioranza solida e coesa e una manovra che esce non solo confermata ma anche rafforzata nel suo impianto”. Lo dichiara il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Con un governo insediato da pochi mesi, che ha ereditato una situazione difficile, questa legge di bilancio può essere considerata un piccolo miracolo”, aggiunge. “Dopo il voto finale alla Camera, partirà il lavoro sulle grandi riforme a partire dall‘alleggerimento del carico fiscale per i redditi medi e bassi, e sugli investimenti e su una nuova politica industriale sempre più orientata all’innovazione, allo sviluppo e alla sostenibilità”, dichiara il ministro dell’Economia.

Salvini, evitata vergogna Stato spacciatore  “Ci tengo a ringraziare tecnicamente il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore”

“Il 2020 è l’anno delle scelte: o si fa sul serio o la crescita zero inghiottirà tutti”, quindi Italia Viva “non nega la fiducia, ma chiede al governo un cambio di passo”. Lo ha detto Matteo Renzi intervenendo al Senato sulla manovra.
“Sulla plastic tax e la sugar tax nei prossimi mesi il Parlamento dovrà intervenire. La plastic tax non consentirà ai mari di essere più puliti ma ai lavoratori a vivere con maggiore difficoltà. Lo stesso vale per la sugar tax. Si rischia di colpire le aziende italiane”.

Paragone (M5s), voto no a norme imposte da Ue  “Con rammarico mi trovo a votare in dissenso, non sono stato eletto per tenere gli italiani ingabbiati in un bilancio imposto dall’Europa”. “Dentro questa manovra trovo ancora una volta la logica della gabbia di Bruxelles. Quindi, purtroppo, devo votare no”.

Gianluigi Paragone dice no

Aumentano ancora i risparmi da quota 100, dovuti ad un numero di domande di pensionamento anticipato minori rispetto a quelle stimate. Per il 2020 il maxiemendamento alla manovra prevede altri 300 milioni di risparmi, che si sommano agli 1,7 miliardi già messi in conto dal Def. Per il 2021 gli ulteriori risparmi salgono a 900 milioni (ne erano già stati stimati altri 400), mentre per il 2022 la previsione è di 500 milioni. In totale si tratta di 3,8 miliardi di minori spese per quota 100 in tre anni.

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Per il 2021 il governo dovrà sterilizzare 20,124 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che diventano circa 27 miliardi nel 2022. E’ quanto si legge nella relazione tecnica alla manovra, aggiornata con le modifiche sulle accise introdotte in commissione al Senato. In origine la manovra riduceva le clausole ereditate dai precedenti governi di circa 10 miliardi nel 2021 (si partiva da 28,753) e di circa 3 miliardi nel 2022. Nel 2021 andranno bloccati quindi aumenti dell’Iva per 18,903 miliardi e delle accise per 1,221 miliardi.

Via il “bonus merito” per i docenti introdotto dalla riforma della Buona scuola, con i fondi, 200 milioni l’anno lo stanziamento, che saranno “utilizzati dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione”. Lo prevede un emendamento M5S a firma Moronese, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi.

 

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