Rita Pavone a Sanremo, scattano le polemiche sui social: “No al festival della Lega”

Dopo l’annuncio di Amadeus avvenuto durante l’ultima puntata dei Soliti ignoti, sui social hanno iniziato a piovere aspre polemiche nei confronti della cantante Rita Pavone.

Rita Pavone chi e - meteoweek

Durante la puntata di ieri dei Soliti ignoti, il conduttore Amadeus ha annunciato che una nuova artista vanterà la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020. Si tratta di Rita Pavone, nota e storica cantante italiana naturalizzata svizzera, che salirà sul palco insieme agli altri big in gara all’Ariston.

Una partecipazione, la sua, che sorprende, in effetti, soprattutto data l’assenza di ben 48 anni – l’artista si era esibita, l’ultima volta, nel lontano 1972, quando aveva cantato Amici mai. La notizia, tuttavia, ha riscosso anche un improvviso e imprevisto scalpore, tra le fila del pubblico; e le polemiche, come al solito, sono aspramente rimbalzate pure sui vari canali social.

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No a Rita Pavone: è “sovranista”

Con le ultime aggiunte alle partecipazioni degli artisti che saliranno sul palco dell’Ariston, i big in gara salgono ora a 24. Tra gli ultimi nomi appare quello di Rita Pavone, svelato proprio ieri 6 dicembre da Amadeus durante la puntata del programma I Soliti Ignoti. Una scelta che poco è piaciuta ai fan del Festival, che prendendo di petto la situazione hanno espresso il loro forte dissenso sfoderando le armi dell’ultimo millennio: i social. E In particolar modo su Twitter.

Tra i commenti diffusisi contro l’artista nelle ultime ore, ce ne sarebbero fin troppi da segnalare. “Ha ritwittato un tizio che si domandava come mai non ci fossero vu’ cumpra’ sulla Rambla di Barcellona nel giorno dell’attentato. Ha scritto che Greta Thunberg sembra un personaggio da film horror. Con #Ritapavone, a Sanremo, i sovranisti avranno una degna rappresentanza!” racconta, ad esempio un utente.

“Rita Pavone, Anastasio… mancano solo i Legnanesi, e potevamo fare il festival della Lega“, scrive invece un altro utente, riferendosi alle idee che la cantante ha espresso in alcune occasioni.

E ancora: “Rita Pavone canterà ‘Niente’ a #sanremo2020. Testo di Mario Giordano, musica di Povia”, “Cosa avete fatto di così cattivo che la Befana vi ha portato Rita Pavone?”, “Ne ha collocati più il sovranismo che il Reddito di Cittadinanza”.

Rita Pavone - Amadeus

Sanremo 2020: il Festival della Lega

Il web è letteralmente impazzito, e si scatena e accusa la Pavone di sovranismo. Ma non solo: secondo molti utenti, infatti, la nuova edizione del Festival è additata come riservata solamente ad artisti sostenitori della Lega.

“Rita Pavone tra i big a Sanremo. Rula Jebreal non viene chiamata a Sanremo. Mica servirà la tessera leghista per partecipare?“, si chiede un utente, mentre un altro sostiene che “la Rai a trazione leghista ha deciso: #RulaJebreal andrà a raccogliere i pomodori per la pappa col pomodoro di #RitaPavone”, twitta non a caso un utente.

Di commenti di questo tipo ne sono spuntati veramente a bizzeffe. L’artista viene quindi definita una “sovranista svizzera che non è altro”, o anche “una extracomunitaria”, data la sua residenza svizzera. E tra coloro che invece speculano persino sulle canzoni che la cantante porterà sull’Ariston, c’è chi ipotizza: “Di Pavone, Salvini: Porti chiusi. Dirige il Maestro Amedeo Sebastiani. Canta: #RitaPavone”.

Matteo Salvini difende Rita Pavone

Non solo polemiche contro la cantante. In difesa del Festival e dell’artista, infatti, scende in campo Matteo Salvini, che (sempre tramite social) fa sapere al pubblico del web che la polemica nei confronti della sua partecipazione risulta sterile quanto addirittura risibile.

Ma non solo. Anche i colleghi di Rita Pavone, come Cristiano Malgioglio (“Rita Pavone a Sanremo? Meraviglioso. Artista che amo molto. Una vera numero uno”), o Fiordaliso ( “Non capisco questo linciaggio di Rita Pavone”) hanno preso posizione tentando di arginare l’ondata di odio riversata nelle ultime ore nei confronti della cantante. Che però, almeno per il momento, sembra non volersi arrestare.

matteo salvini - rita pavone

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