Iran: “Se attaccati, missili su Tel Aviv e Dubai”

Dopo il lancio di missili su due basi americane in Iraq, arriva la minaccia delle Guardie Rivoluzionarie iraniane: “Se gli americani ci attaccheranno, missili su Tel Aviv e su Dubai”.

I venti di guerra soffiano ormai con forza in Medio Oriente. Questa notte almeno 35 missili hanno centrato due basi americane in Iraq: al momento non si hanno ancora notizie di vittime, feriti o danni. Secondo fonti iraniane la base di Al-Asad sarebbe “completamente distrutta”. Nessun commento sulla situazione ad Erbil, l’altra installazione presa di mira. Proprio ad Erbil sono presenti militari del contingente italiano: al momento pare che non abbiano subito danni nel corso dell’attacco missilistico. Ma il peggio, forse, deve ancora arrivare.

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Un comunicato del corpo delle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran – a cui apparteneva il generale Qassam Soleimani – ha lanciato una minaccia che inquieta: “Se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio – avvertono le Guardie Rivoluzionarie – Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell’Iran”. Una escalation che farebbe precipitare tutta la regione in una condizione di guerra totale. Anche se uno spiraglio, forse illusorio, arriva dalla dichiarazone del ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif: “Ci difenderemo contro ogni aggressione – ha dichiarato – ma non vogliamo una guerra”. “L’Iran – ha aggiunto – ha intrapreso e concluso proporzionate misure di auto difesa”. 

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Si attende ora la risposta di Trump, già parzialmente arrivata via Twitter: “Va tutto bene. Missili lanciati dall’Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene! Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Rilascerò una dichiarazione in mattinata”. L’opposizione democratica si è espressa attraverso un tweet della speaker Nancy Pelosi: “Gli Usa e il mondo- ha dichiarato – non possono permettersi una guerra. Dobbiamo assicurare la sicurezza mettendo anche fine alle non necessarie provocazioni dell’amministrazione e chiedendo all’Iran di cessare la violenza”.

 

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