Barbara D’Urso, terremoto a Pomeriggio 5 | Cosa è la fascia protetta e come funziona

La polemica intorno ad alcune trasmissioni e in particolare su Barbara D’Urso e il suo Pomeriggio 5 ruota sui contenuti che i programmi condividono quando i bambini sono davanti alla tv. Ci sono norme ben precise, ma non tutti le rispettano.

Barbara D’Urso, al centro delle polemiche – meteoweek

Fasce protette: ma cosa sono?

Da molti anni ormai esiste un regolamento che protegge le cosiddette fasce deboli davanti ai danni che la tv può provocare. Le reti di Stato, quelle private e quelli locali hanno firmato un codice di autoregolamentazione già da diversi anni che impone un controllo interno a ciò che viene mandato in onda.

Che si tratti di programmi importati, produzioni televisive o cinematografiche o talk show, il regolamento parla chiaro. Dalle 16 alle 19 tre ore nel corso delle quali i minori davanti alla televisione costituiscono una percentuale significativa, non si possono trasmettere scene di nudo, per esempio. Ma non si possono nemmeno creare situazioni fortemente allusive al sesso esplicito. Niente volgarità o argomenti scabrosi.

Chi l’ha osservata

In passato ci sono stati casi abbastanza bizzarri. WWENews, una trasmissione dedicata al wrestling e condotta da un giornalista professionista su una rete sportiva, venne obbligata al bollino giallo. Dunque “minori accompagnati da un adulto” perché si occupava di wrestling. Argomento considerato sensibile.

In realtà la trasmissione era rivolta ai giovanissimi. Traduceva i dialoghi in inglesi con i sottotitoli per insegnare qualche parola straniera ai ragazzi e accompagnava i ragazzi nella narrativa degli eventi del ring. Venivano spiegati gli esercizi fisici dei wrestler, la loro storia e l’ispirazione alla storia americana, alla geografia perfino alla mitologia. Il programma venne premiato come ‘contenuto divulgativo per i ragazzi’. Ma paradossalmente fu bollato: non poteva andare in onda alle 16 alle 19 e anche in altri orari doveva portare il bollino.

Chi l’ha aggirata

Altre trasmissioni hanno evitato la fascia protetta: è il caso di Uomini e Donne che si conclude immediatamente prima delle 16 e le cui repliche partono dopo le 19. Fu una precauzione a scanso di equivoci pretesa dalla Fascino e da Maria De Filippi proprio per non incorrere nelle valutazioni del garante e nelle denunce dei comitati ma di fatto non è che dalle 14.45 alle 16 non ci siano bambini davanti agli schermi.

Poi un ragazzino in un tema delle medie (fu pubblicato sui giornali), scrisse che non vedeva l’ora di fare le esterne per baciare tutte le ragazze che voleva. E qualcuno portò la questione davanti al garante. Si parlò di comportamento sessuale improprio, alludendo allo scambio di coppia. Il programma per altro è registrato: ogni parola o concetto forte viene bippato in postproduzione.

Il caso di Barbara D’Urso

Al centro dell’attenzione ora c’è Pomeriggio 5 che in numerose occasioni ha parlato di sesso, prima volta, operazioni chirurgiche sconfinando proprio negli argomenti che il codice di autoregolamentazione dovrebbe bloccare. Quando qualche giorno fa Salvo del Grande Fratello VIP è stato espulso per alcune frasi molto forti e improprie su un’altra concorrente, Barbara D’Urso ha dato ampio risalto alla sua decisione di non irradiare filmati e di non trattare l’argomento.

Cosa che per esempio Federica Panicucci, al mattino, non ha fatto pur dicendosi disgustata dal contenuto di quegli argomenti. Una cautela che tuttavia la conduttrice non sembra avere per altre questioni ugualmente ‘forti’ e in piena fascia protetta.

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Cosa fa il Garante

Non sono molte le sanzioni comminate dal Garante delle Comunicazioni in caso di programmi che possano nuocere ai minori o che contengono scene di violenza o pornografiche. Ma molti telefilm estremamente espliciti vanno in onda regolarmente perché i decoder consentono l’applicazione del parental control. Ovvero il blocco da parte dei genitori alla visione del programma. Ma questo è in totale contraddizione con il concetto di fascia protetta. Dall’autoregolamentazione si è passata la patata bollente alle famiglie.

Di fatto la tutela dei minori, nata nel 1997, variata a più riprese fino al 2006, è lettera morta. Poca considerazione per quando accade sul web che è molto più diffuso, rischioso e soprattutto di facile accesso.

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