Scacco del Governo a Salvini: No al referendum. “E’ una vergogna”

Non si terrà il referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi. “E’ una vergogna!”.

Il Palazzo della Consulta

Una piccola rivincita da parte della Maggioranza, Di Maio in primis, che ogni giorno deve incassare le defezioni al proprio interno e le critiche dell’opposizione. La Consulta ha detto no al referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. “Il referendum è inamissibile perchè eccessivamente manipolativo” la risposta dell’organo costituzionale.

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Il referendum era stato proposto da otto consigli regionali (Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria) tutti schierati al centrodestra. Salvini, su Twitter, non ha mancato di lanciare i suoi anatemi. “È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica“.

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Soddisfatto, invece Luigi Di Maio: “Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento” – ha commentato il capo politico M5s. “Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, noi continuiamo ad andare avanti per superare il Rosatellum e dare al Paese una legge elettorale proporzionale con soglia alta che garantisca un sistema politico più coeso, Camere più rappresentative e governi più stabili” – lo ha detto invece il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

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