Matrimonio a metà, su un’altra regione dem e cinque stelle separati

Dopo la batosta in Umbria, e l’annunciato fallimento dell’Emilia il Movimento è pronto ad una candidatura autonoma nelle Marche. Per combattere l’emorragia di consensi, figlia anche delle posizioni ibride assunte dai pentastellati negli ultimi tempi, Luigi Di Maio e gli altri vertici del Movimento vogliono scendere in campo a caccia di riscatto.

luigi di maio

E’ di questa mattina la notizia secondo cui Danilo Toninelli, responsabile delle campagne elettorali del MoVimento, e il capo politico M5S Luigi Di Maio avrebbero incontrato i due referenti per le elezioni regionali nelle Marche, Gianni Maggi e Martina Parisse. Un meeting per chiarire la collocazione del MoVimento 5 Stelle. “E’ stato rilevato che non ci sono le condizioni politiche per pensare a un patto civico che comprenda anche i partiti – si legge in una nota -. Il MoVimento 5 Stelle, dunque, si presenterà alle prossime elezioni regionali nelle Marche da solo o con eventuali liste civiche”.

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Un’inversione di rotta molto dura rispetto alle ultime vicende politiche: l’avvicinamento tra M5S e dem sembra infatti una prerogativa più del Partito democratico che dello schieramento di Luigi Di Maio.

La prescrizione

Un passo indietro rispetto alle ultime decisioni del Governo, che hanno suggellato una vera e propria alleanza tra due partiti che sempre di più sembrano guardare allo stesso elettorato.

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Partito Democratico e Movimento cinque stelle nella giornata di ieri hanno bocciano in commissione l’emendamento Costa. Non si è fatta attendere la reazione di Italia Viva, che ha scelto di votare insieme alle opposizioni per chiedere di cancellare la riforma del Guardasigilli Alfonso Bonafede. “Il Pd si sta grillizando“ ha commentato ieri la deputata di Iv Lucia Annibaldi.

La maggioranza si è spaccata in commissione Giustizia dove è stato approvato l’emendamento soppressivo alla proposta di legge Costa sulla prescrizione presentato dal Movimento 5 Stelle. Emendamento che è passato ma senza i voti di Italia Viva, ma con dem e pentastellati compatti sulla loro decisione.

L’emendamento, infatti, è passato con 23 voti a 22. Decisivo il voto della presidente M5S Francesca Businarolo. Pd e Movimento Cinque stelle hanno votato a favore così come Leu, contro invece si sono espressi l’intero centrodestra e Italia Viva.

La proposta del parlamentare di Forza Italia, ricordiamo, puntava al blocco della riforma Bonafede (entrata in vigore il primo gennaio del 2020), che impone lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio.

 

 

 

 

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