Morti in ospedale, ergastolo per il “dottor Morte”

Leonardo Cazzaniga, viceprimario dell’ospedale di Saronno, era accusato di aver causato la morte di 12 dei suoi pazienti e di aver aiutato amante, l’infermiera Laura Taroni, ad uccidere tre morte suoi famigliari. Per lui c’è l’ergastolo.

Il dottor Cazzaniga al momento dell’arresto

Ergastolo per Leonardo Cazzaniga, l’ex viceprimario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, in provincia di Varese. Trenta anni per l’infermiera Laura Taroni, sua complice ed amante. Lui è colpevole di aver provocato la morte di 12 pazienti ricoverati in ospedale, oltre a tre parenti della Taroni. Nessun dubbio per la Corte d’Assise di Busto Arsizio, che si è riunita in Camera di Consiglio per quasi l’intera giornata prima di pronunciare sentenza.

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Cazzaniga è stato anche condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell’interdizione per 5 anni dalla professione medica. Durante l’udienza che ha preceduto la sentenza ha voluto leggere una lettera, per esprimere – così come dichiarato – il suo “autentico, doloroso sentire”. Ha anche voluto ribadire ai giudici di “non essere un mostro”. Solo pochi giorni fa la Corte di Cassazione, su richiesta della Procura, aveva deciso la revoca dei domiciliari concessi a settembre allo stesso Cazzaniga.

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Cazzaniga durante una udienza del processo.

Il medico condannato è passato alle cronache tre anni fa come il “dottor morte” o  l'”angelo della morte”: lui stesso si era definito così, anche nel corso di alcune conversazioni telefoniche intercettate. Leonardo Cazzaniga e l’infermiera Laura Taroni furono arrestati il 29 novembre 2016 al termine di due anni di indagini condotte dai carabinieri. Le tante morti sarebbero avvenute somministrando alle vittime cocktail di farmaci in sovradosaggio: un mix letale di clorpromezina, midazolam, morfina, propofol e promazina, poi divenuti gli ingredienti del cosiddetto “protocollo Cazzaniga”. Era lui stesso a definirlo così, anche nelle intercettazioni.

 

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