Violenze sessuali in una comunità di Prato, in 9 sotto indagine

A Prato uomini di chiesa avrebbero abusato di minorenni. Non un passaggio troppo esplicito di The New Pope, ma un tristissimo fatto di cronaca

I fatti arrivano dalla Toscana, dove la Procura di Prato ha aperto un’inchiesta su presunti abusi sessuali su minori che coinvolge 9 appartenenti (5 sacerdoti, un frate e 3 religiosi) dell’ex comunità “Discepoli dell’Annunciazione”, soppressa dal Vaticano a dicembre in seguito a una visita canonica. Presunte vittime degli abusi sono 2 fratelli, che all’epoca dei fatti erano minorenni, affidati dai genitori alla comunità. Proprio dalle loro dichiarazioni sarebbe nata l’inchiesta.

I fatti

Le ricostruzioni degli inquirenti ipotizzano, spiega il quotidiano La Nazione, che gli abusi si sarebbero consumati per anni fra le mura delle sedi di Prato e di Calomini (Lucca) dell’ex comunità religiosa “I Discepoli dell’Annunciazione”. Comunità che effettivamente non esiste più dallo scorso dicembre, è stata infatti soppressa ufficialmente un mese e mezzo fa, con decreto emesso dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata della Santa Sede. Le motivazioni? Varie, ma tra i tanti problemi emerge una frase: “forti perplessità sullo stile di governo del fondatore e sulla sua idoneità nel ricoprire tale ruolo”.

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Secondo gli inquirenti l’inchiesta sarebbe partita proprio dalle dichiarazioni rese dai due fratelli a distanza di alcuni anni dalle violenze, ma anche da altre persone ascoltate dagli uomini della squadra mobile della questura di Prato. Per una delle vittime i fatti risalirebbero al periodo che va dal 2008 all’estate del 2016 e gli abusi si sarebbero consumati sia nella sede di Prato che in quella di Calomini.

Le dinamiche delle aggressioni

Il ragazzino, insieme al fratello, era stato affidato dai genitori alla comunità religiosa. Otto dei nove indagati, secondo le accuse, si sarebbero approfittati di lui, abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica, e l’avrebbero costretto a compiere e a subire atti sessuali, anche con più persone.

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L’altro fratello, invece, sarebbe stato oggetto di violenze sessuali da parte di due degli indagati. Anch’egli minorenne all’epoca dei fatti, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stato costretto a compiere e a subire atti sessuali all’interno della sede in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2012.

Il proseguo delle indagini

Le indagini proseguono, ma è probabile che non siano solo due le vittime in generale. Due sono le vittime accertate finora, ma potrebbero essercene altre, almeno stando a quanto avrebbero fatto emergere le testimonianze dei due fratelli, che sembrano inoltre suggerire, in occasione degli episodi di violenza, la presenza di altri adulti, le cui identità sono ancora in corso di accertamento.

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Violenza sessuale su minori e violenza sessuale di gruppo le accuse per le quali sta indagando la procura di Prato insieme alla squadra mobile che nei giorni scorsi ha effettuato anche perquisizioni nei confronti degli indagati e accertamenti nelle tre sedi della comunità, a Prato, ad Aulla (Massa Carrara) e a Calomini, in provincia di Lucca.

Fatti denunciati anche dal vescovo 

A dicembre il vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, si era recato in procura a Prato per denunciare alcuni fatti di cui era venuto a conoscenza riguardo la comunità. Si apprende dalla Diocesi pratese che nei mesi precedenti – sin dall’insediamento di Nerbini, avvenuto a settembre 2019 – era partita anche un’inchiesta penale canonica nei confronti di alcuni membri della ex comunità religiosa, soppressa dal Vaticano a dicembre.

 

 

 

 

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