“Due proposte per far tacere Imane Fadil”: Ruby ter, nuova deposizione

Un consulente immobiliare svela due tentativi di estorsione ai danni di Imane. Berlusconi sarebbe stato pronto a sborsare fino a 500mila euro in cambio del silenzio.

imane fadil

Un consulente immobiliare è stato chiamato a testimoniare nel corso del processo Ruby ter. In questo procedimento giudiziario sono coinvolti Silvio Berlusconi e altri 28 imputati. Il teste ha parlato in particolare della figura di Imane Fadil, una delle testimoni chiave di questo processo. E stando alla sua deposizione la donna, morta quasi due anni fa in seguito a una grave malattia, sarebbe stata al centro di un ricatto. Non sono stati fatti nomi da parte del consulente immobiliare, il quale ha però parlato chiaramente di ciò che le ha detto Imane.

Lei mi parlò di due ragazze che l’avevano avvicinata fuori dal Tribunale, in un bar nelle vicinanze, e da loro le era stata proposta una cifra per il silenzio. Però non ricordo a quanto ammontasse questa cifra“. Ovviamente il teste fa riferimento al fatto che Imane era a conoscenza di quanto accadeva nelle notti di Arcore, in cui venivano allestiti dei festini. Il consulente immobiliare ha ammesso di conoscere Imane Fadil quando gli altri due procedimenti penali erano già stati avviati. L’ha conosciuta in particolare nel 2012, quando era appena partito il processo Ruby bis.

Berlusconi nuovamente alle prese con il caso Ruby – meteoweek.com

Due tentativi per corrompere Imane Fadil

Alessandro Ravera – questo il nome del teste – ha fatto chiaramente intendere che questa offerta di denaro in cambio del silenzio di Imane, venisse direttamente da Silvio Berlusconi. Le due ragazze, probabilmente entrambe partecipanti ai festini di Arcore, erano state inviate direttamente dall’ex premier. Ravera ha dichiarato durante la sua deposizione, che non era stata quella l’unica proposta di denaro in cambio del silenzio, nei confronti della Fadil. C’era stato in quei giorni anche un altro avvicinamento presso una discoteca. A provare a corrompere Imane era stata, anche in quel caso, una ragazza, anche se Ravera “non ricorda chi fosse“.

In ogni caso, anche in questa occasione si trattava di una delle ragazze che Berlusconi ospitava durante le serate a Villa San Martino ad Arcore. Questa ragazza aveva proposto una cifra importante, in modo che durante il processo non si parlasse delle pratiche a sfondo sessuale che avvenivano in quella villa. “Lei disse a Imane che ci sarebbe stata la possibilità di ottenere fino a 500mila euro in cambio del silenzio“, svela Ravera durante la deposizione.

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