Mentre Luca Sacchi moriva, Anastasia nascondeva un tesoro in auto

Oltre ai soldi nello zaino c’era un tesoro nell’auto di Anastasia: ecco perchè è stata spostata in tutta fretta mentre Luca moriva. Nuovi dettagli inquietanti dal Tribunale del Riesame e dagli inquirenti.

L’impressione è che manchino ancora dettagli finora sconosciuti per delineare il quadro completo dell’omicidio di Luca Sacchi. Il Tribunale del Riesame, intanto, rende note le motivazioni per cui ad Anastasia non vengono attenuate le misure cautelative e c’è la conferma che anche l’ambigua fidanzata di Luca andrà a giudizio. Per Anastasia Kylemnyk il tribunale del Riesame “prende atto della misura applicata dal gip su richiesta del pm, allo stato appena sufficiente a mantenere un controllo su di lei per prevenire il pericolo di reiterazione del reato”. Questa la motivazione principale del tribunale del riesame di Roma con cui lo scorso 19 dicembre ha respinto le istanze di attenuazione delle misure cautelari presentate da Giovanni Princi e Anastasiya Kilemnik indagati nell’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti a un pub nella zona di Colli Albani a Roma nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso.

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Il riesame lo scorso dicembre ha confermato l’obbligo di firma per la fidanzata di Sacchi e per l’amico, entrambi accusati del tentativo di acquisto di un ingente quantitativo di droga. Secondo i giudici “sussistono pacificamente gravi indizi anche a carico di Anastasia in ordine al reato a lei ascritto”. “Sussiste un concreto pericolo di reiterazione del reato in ragione delle modalità del fatto e della personalità degli indagati: anche a prescindere dagli esiti drammatici di quanto accaduto quella sera, l’acquisto di ben 15 kg di marijuana denota uno stabile inserimento negli ambienti della droga da parte degli indagati che evidentemente riforniscono una larga clientela, tenuto conto dell’ingente quantitativo della droga acquistata. Si tratta di un’attività che certo non è episodica ma che viene svolta con abitualità”.


E quasi sicuramente c’erano altri soldi, oltre a quelli nascosti nello zaino di Anastasia Kylemnyk e rubati ai pusher di San Basilio, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. E’ il sospetto degli inquirenti è che il denaro fosse nella macchina della ragazza, auto che Giovanni Princi ha spostato in tutta fretta mentre il suo ‘amico’ Luca lottava tra la vita e la morte in ospedale. La notte del 23 ottobre, dopo che Del Grosso aveva sparato in testa a Sacchi per rubare alla sua fidanzata Anastasia uno zaino pieno di banconote, Princi aveva un solo pensiero che lo assillava: spostare la macchina di Anastasia. Chiese anche ad un amico di accompagnarlo davanti al pub John Cabot, dove si trovava l’auto.

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