Coronavirus, vice ministro Sileri: “Curva epidemia ancora in crescita”

Il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri dà un aggiornamento sul coronavirus e sugli italiani fermi in Giappone. “Dai dati emersi, la curva dell’epidemia è ancora in crescita. Non possiamo permetterci di sottovalutare nulla. Ci sono circa tre o quattro mila contagi al giorno”

Il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri

“Coronavirus, la curva edipemia è ancora in crescita”, lo ha affermato il vice ministro della Salute Sileri a margine della presentazione di un progetto di prevenzione dei tumori attraverso lo sport, al Coni a Roma. “Non so se possiamo definirla emergenza globale – ha spiegato – ma la situazione è in costante evoluzione. Restiamo vigili con i dati a nostra disposizione. La curva delle infezioni è ancora in crescita, questo non ci conforta. Siamo nell’ordine di circa tre o quattro mila casi al giorno. Finchè questa crescita durerà, non possiamo esprimerci sulla durata e sugli scenari imminenti”.

“Sappiamo – ha aggiunto – che la curva dei contagi all’interno della Cina è costantemente in crescita. E mentre al fuori del paese asiatico fino a ieri sembrava un po’ più bassa, ora un pochettino è in ripresa. Occorre cautela. Quindi, solo giorno per giorno possiamo dire quale sarà l’andamento”. A chi gli chiede se la situazione è sotto controllo, anche grazie al blocco dei voli, risponde così. “Le misure di contenimento, il cordone sanitario di grosse città nella provincia di Hubei e della città di Wuhan, il blocco dei voli. Sono tutti interventi tempestivi che realisticamente riducono le chance che qualcuno possa portare il virus in giro. E’ stato corretto bloccare i voli diretti dalla Cina per contenere il coronavirus. Ora però siamo concentrati sulle triangolazioni, ovvero i voli indiretti”.

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“L’italiano trasportato allo Spallanzani? C’è qualche sospetto”

Il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri ha poi sottolineato l’importanza delle limitazioni di voli aerei. “Limitare i viaggi per tutti coloro che provengono da zone ‘calde’ perché vi è un numero cospicuo e crescente di nuove infezioni da coronavirus significa limitare le possibilità dell’arrivo del virus in Italia. E’ stata una misura importante, ma necessaria. Il blocco dei voli diretti significa tamponare il grosso afflusso per poter ragionare sulle ulteriori misure necessarie”.

Prudente ma non vago è invece sul caso dell’italiano trasportato dalla Cecchignola allo Spallanzani: incombe il sospetto coronavirus. “Sì, per un connazionale che ha viaggiato con me tra domenica e lunedì dalla Cina all’Italia vi è qualche sospetto -spiega Sileri ai cronisti -. Quindi ora si procede con l’iter diagnostico allo Spallanzani. E’ un po’ precoce dire che vi è una positività, è inutile avventurarsi in diagnosi prima del tempo. Posso confermare che esiste un sospetto che sarà monitorato. Il nostro livello di allerta è tale che non facciamo sfuggire nulla. Se sono preoccupato? Non lo sono – conclude – il volo è stato impeccabile, il paese ha sempre fatto tutto il possibile per mantenere la massima attenzione”.

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