Harvey Weinstein | si avvicina l’atto finale del processo

Il processo per stupro a carico dell’ex produttore di Hollywood, Harvey Weinstein si sta avvicinando al suo atto finale.

Il processo a carico del produttore cinematografico Harvey Weinsteinaccusato di aver abusato sessualmente di diverse attrici di Hollywood sta per giungere al capolinea. In questo momento, la sua difesa sta lavorando al discorso conclusivo che dovranno esporre alla giuria alla prossima udienza. In attesa di scoprire se giustizia sarà fatta e le vittime delle violenze potranno tirare un sospiro di sollievo, cerchiamo di fare chiarezza, a partire dall’ultima apparizione del produttore in tribunale fino all’obiettivo che si sono prefissati di ottenere i suoi avvocati.

Come è apparso Harvey Weinstein l’ultima volta?

“L’ho adorato. L’ho chiamato il discorso della Regina”. Attraverso questa dichiarazione, Harvey Weinstein, palesemente affaticato fisicamente e con seri problemi deambulatori, è apparso molto soddisfatto delle osservazioni esposte dai suoi difensori in aula. Un sorriso sul suo volto dopo le cinque ore di difesa difronte alla corte suprema di New York, non è mancato, nonostante il mostro di Hollywood rischia di essere condannato all’ergastolo. Tra martedì e venerdì questo incubo per tantissime donne, come l’attrice de I Soprano Annabella Sciorra, Dawn Dunning, Tarale Wulff e Lauren Young finalmente si concluderà per sempre.

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L’ultima mossa della difesa di Harvey Weinstein

Gli avvocati che si occupano della difesa del produttore Harvey Weinstein, per quest’ultimo atto avranno una sola missione da svolgere: scagionarlo. L’arringa finale, alla quale stanno lavorando, dovrà essere talmente convincente, da persuadere i sette uomini e le cinque donne che compongono la giuria del processo.

La dichiarazione dell’accusa di venerdì sarà presentata da Joan Illuzzi-Orbon, procuratore di New York particolarmente noto da per avere in comune con Rotunno, per essere aggressivi, determinati e formidabili, sebbene abbiano due stili completamente differenti.

Gli avvocati hanno basato la difesa del loro cliente attraverso la raccolta di diverse mail tra Weinstein e le presunte vittime dimostrando che in molti casi, erano rimaste in contatto con lui, attraverso messaggi di natura sessuale. Un esempio letto in aula da Rotunno è stata una mail inviata da una ragazza presumibilmente violentata nel quale scrisse: “Mi manchi grande ragazzo”. L’avvocato alla fine del messaggio ha terminato dicendo: “Queste non sono parole che dici al tuo stupratore”.
A tal proposito, la donna che sostiene lo stupro in un momento particolare ha dichiarato: “Conosco le email con Harvey. Riconosco che è complicato da accettare, ma ciò non cambia il fatto che mi abbia violentato”.

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Harvey Weinstein | Rotunno vs Illuzzi-Orbon

Conta davvero quanto si è potenti o famosi in un processo di stupro? Essere più o meno donne note del mondo dello spettacolo può incidere sulla credibilità di un’accusa per stupro? A quanto pare, per l’avvocato del produttore: Si. La sfida tra il procuratore Illuzzi-Orbon e l’avvocato Rotunno sarà spietata e senza esclusione di colpi. Parte della difesa di Weinstein sarà incentrata sul vasto abisso di potere tra il presunto aggressore e le sue vittime, indicando le sue connessioni con leader mondiali contro le accuse di donne che non contano nulla e di umili origini.

Il lavoro di Orbon invece verterà sulla distruzione dei dubbi insinuati nelle menti dei giurati da Rotunno. Ad essere messe in discussioni sono la credibilità e affidabilità delle testimonianze delle donne violentate. A lui spetterà l’opera di convincimento nei confronti della giuria, esponendo tutto il dolore provato da queste ragazze famose e non famose, brutalmente violate da un terrificante aggressore, il quale pur di portarsele a letto le minacciava di professionalmente e psicologicamente.

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Il movimento #MeToo e il caso di Harvey Weinstein

Il movimento #MeToo creato dalle attrici Asia Argento e Rose McGowan a seguito delle loro testimonianze che hanno aperto il fatidico vado di Pandora sulle violenze del produttore/mostro Harvey Weinstein, è diventato un caso mondiale. Il giudice James Burke, assegnato al processo rivolgendosi alla giuria, ha esortato i componenti a prendere la decisione, senza considerare l’esito della sentenza come un referendum sul movimento.

L’avvocato Rotunno che si occupa della difesa, rivolgendosi ai giurati – senza nominare mai il #MeToo – ha voluto precisare due concetti. Dare troppa importanza alle accuse significherebbe privare gli uomini accusati di crimini sessuali del diritto fondamentale della presunzione di innocenza mentre le donne sarebbero spogliate di buon senso, autonomia e responsabilità.

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