Coronavirus, c’è un contagiato in Lombardia: è ricoverato a Codogno

La notizia viene ufficializzata poco dopo la mezzanotte: l’Italia ha il suo primo contagiato da Coronavirus: ha trent’anni ed è stato subito ricoverato.

CORONAVIRUS E SARS A CONFRONTO

Un ricovero nel lodigiano

Le prime notizie sono essenziali, molto scarne. Ma sono ufficiali. L’Italia ha il suo primo caso di coronavirus qui, in casa propria. Si tratta di un uomo di 38 anni che nella serata di giovedì è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva all’ospedale di Codogno, un grosso centro della lodigiana non molto lontano da Milano. A distanza di poche ore finiscono in ospedale, anche loro positivi al COVID 19 anche la moglie dell’uomo e un’altra donna con problemi respiratori. Tre contagiati in meno di sei ore.

Incertezza su tempi e modi del contagio

Non si sa molto di come sia avvenuto il contagio e soprattutto di quali siano stati i riscontri che hanno portato alla sua individuazione. Stando a fonti ufficiose, per ora non ancora confermate, l’uomo avrebbe cominciato a star male un paio di giorni fa. Solo ieri però le sue condizioni sarebbero peggiorate a tal punto da farlo andare al pronto soccorso. Il test ha dato esito positivo e sono immediatante scattati i protocolli d’emergenza per il contenimento del contago.

A quanto si è appresto non sarebbe reduce da un viaggio in Cina ma avrebbe avuto contatti con persone che erano appena rientrate dall’Oriente e che in qualche modo potrebbero averlo contagiato. Pare che qualche giorno fa fosse uscito a cena con un amico appena tornati dalla Cina. L’uomo è stato identificato e portato d’urgenza con un’ambulanza ad alto contenimento per il rischio batteriologico all’ospedale Sacco di Milano.

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Ricostruire i contatti

È proprio questa la cosa che preoccupa di più: che l’uomo sia entrato in contatto con uno di quelli che vengono definiti super-diffusori. Proprio questi sarebbero all’origine della rapidissima estensione del coronavirus sia in Cina che, negli ultimi giorni, anche in Corea del Sud.  

Personalmente al pronto soccorso

Sempre secondo le informazioni ufficiose l’uomo si sarebbe presentato spontaneamente in ospedale e qui sarebbe risultato positivo al test del COVID19. All’interno dell’ospedale sarebbero immediatamente scattati tutti i protocolli di massima sicurezza. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi: prognosi riservata soprattutto a causa di una forte insufficienza respiratoria.

Protocolli di massima sicurezza

L’uomo resta in terapia intensiva ed in rigorosissimo isolamento. L’assessore regionale alla sanità Giulio Gallera già nella notte si era reso disponibile telefonicamente annunciando una conferenza stampa prevista per la tarda mattinata di oggi.

“Tutto faceva pensare a una positività anche se sono in corso le contro analisi da parte dell’istituto superiore della sanità” ha detto l’assessore regionale che ha confermato che gli accessi al pronto soccorso sono stati tutti bloccati. I malati che necessitano di assistenza nella zona di Cogogno vengono dirottati su altre strutture così come le attività dell’ospedale sono state per il momento interrotte a titolo precauzionale.

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Continuano i controlli per i presunti casi di contagio del Coronavirus – meteoweek.com

La testimonianza del malato

In ospedale si cerca di ricostruire quelle che sono state le sue ultime ore per individuare altri potenziali contagiati. Sicuramente tutta la sua cerchia di familiari, colleghi e amici più stretti verrà immediatamente sottoposta al test e forse posta in quarantena.

Ricostruire i suoi spostamenti sarà la cosa più importante. Proprio nel momento in cui si pensava che la psicosi coronavirus potesse essere in qualche modo arginata ecco la notizia che nessuno voleva né dare né sentire.

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