Buste bomba a Roma: si cercano collegamenti tra le tre donne

Gli inquirenti fanno sapere che le indagini sono ancora in corso. Si cercano collegamenti tra le tre donne che si sono viste spedire tre buste bomba. 

buste bomba tre donnePolizia, Digos e carabinieri stanno cercando dei possibili collegamenti tra le tre donne a cui erano dirette le buste bomba che sono esplose a Roma e a Fiumicino. Da una prima ricostruzione della Digos, sembrerebbe che le destinatarie dei pacchi bomba non si conoscessero tra loro. Due di queste buste esplosive sono arrivate direttamente nelle abitazioni private delle donne, mentre la terza è stata spedita all’Università di Tor Vergata, dove lavora una delle vittime designate. La terza lettera è esplosa mentre si trovava al centro smistamento delle poste di Fiumicino. Gli investigatori fanno sapere che al momento nessuna pista viene esclusa, e continua dunque l’indagine per riuscire a risalire al responsabile. Anche la polizia e i carabinieri stanno partecipando alle indagine. Le buste sono state sequestrate dalla Digos per essere sottoposte ad analisi ed accertamenti.

Buste Bomba a Roma: il racconto di una delle vittime

Rosa Quattrone è stata la prima donna a ricevere la busta. Questa le è arrivata al suo indirizzo privato. La busta le è esplosa tra le mani mentre l’apriva. La Quattrone ha dichiarato che: “Ho visto il nome di una mia amica sulla busta e l’ho aperta e mi è esplosa tra le mani”.

buste bomba tre donne
(Photo by BRENDAN SMIALOWSKI/AFP via Getty Images)

Poco dopo, anche un’altra donna di nome Elisabetta Meucci si è vista recapitare la stessa busta, e anche lei ha subito la stessa sorte aprendola. La terza lettera, esplosa alle poste di Fiumicino, ha ferito accidentalmente una dipendente che era addetta alla corrispondenza. Nelle buste inviate, il nome del mittente era sempre indicato. Al suo interno si trovava un ordigno pronto ad esplodere all’apertura. Sia Rosa Quattrone che Elisabetta Meucci sono rimaste ferite nell’esplosione. Hanno infatti riportato ustioni sia alle braccia che al viso.

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La prima è stata trasportata di emergenza al Policlinico Umberto I, mentre la seconda all’ospedale Gemelli. Sia la Digos che i carabinieri, stanno ancora aspettando ricevere gli esami batteriologici.

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