Coronavirus, il bilancio di un lunedì nero | Ma il paziente #1 migliora

La situazione in Italia è grave e a preoccupare non sono solo contagi e decessi.

Momenti di tensione non solo dentro i carceri ma anche all’esterno. Qui a Modena (Photo by CARLO HERMANN/AFP via Getty Images)

Gli ultimi dati

Il tradizionale appuntamento con la conferenza stampa del commissario alla protezione civile Angelo Borrelli, purtroppo, non porta buone notizie. La soglia dei contagi è ormai vicina a quota 8.000. Si parla di 7.945 malati, quasi 1-600 in più rispetto a sole ventiquattrore fa. I decessi accertati per le conseguenze del contagio da Covid19 sono 463 morti, 97 in più di ieri.

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Un lunedì nero

Il lunedì, tuttavia, si chiude con tutta una serie di notizie estremamente pesanti per il nostro paese. La mattinata si era aperta con il drammatico calo delle borse e con gli indici di Piazza Affari mai così bassi come da dieci anni a questa parte. Nel corso della giornata sono di vampate gravissime tensione in tutti i principali carceri italiani che hanno aumentato ulteriormente il senso di emergenza e di precarietà con numerose evasioni, in particolare a Foggia. Una circostanza che ha suscitato la reazione indignata dello stesso Borrelli: “Si tratta di un fatto gravissimo e mi auguro che i detenuti che si sono responsabili delle violenze paghino per quello che hanno fatto”.

Un’Italia egoista

Il contagio da coronavirus, purtroppo, ha evidenziato un Italia piuttosto egoista che pensa al proprio piccolo tornaconto e a interessi individuali. C’è chi parte da zone a rischio senza la minima tutela per la salute propria e altrui. Studenti che hanno deciso di lasciare Milano di corsa, abbandonando una zona ad alto rischio, per tornare a casa e, in qualche percentuale, potrebbero aver portato con sé anche il germe di un possibile contagio. Ci si confronta con le ultime norme del decreto firmato da Conte nella notte tra sabato e domenica, tra autocertificazioni e restrizioni. Ma, nel frattempo, centinaia di persone cercano di lasciare la propria zona di resistenza senza un valido motivo. Chi vuole andare all’estero, chi se ne va a sciare, chi scende al mare per una gita. L’impressione è che gran parte del paese non abbia minimamente capito la gravità della situazione.

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Il paziente #1 migliora

La buona notizia riguarda la percentuale di persone guarite che è in aumento, pur se proporzionalmente, al numero di nuovi contagi. Anche il paziente #1, l’uomo di Codogno, il primo ricoverato dopo essere risultato positivo al coronavirus, starebbe meglio e da qualche ora è in grado di respirare autonomamente senza l’ausilio del respiratore.

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