Coronavirus, il direttore dell’ISS “in Lombardia troppi contagi. Si sono accesi altri focolai”

Il direttore dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Giovanni Rezza, ha dichiarato in un’intervista al Messaggero “in Lombardia ci sono ancora troppi casi. Si sono accesi altri focolai”.

Coronavirus, il direttore dell'ISS in Lombardia troppi contagi. Si sono accesi altri focolai (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, il direttore dell’ISS in Lombardia troppi contagi. Si sono accesi altri focolai (Getty) – meteoweek.com

Il direttore dell’ISS Rezza ha commentato gli ultimi dati provenienti dalla Lombardia sul contagio da Coronavirus in un’intervista rilasciata al Messaggero: “Non va bene. Non va affatto bene. Troppi contagi“.

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È evidente che siamo ancora in fase di crescita questi numeri ci dicono che si sono molto probabilmente accesi altri focolai. Sappiamo che la situazione in Lombardia è davvero catastrofica. In particolare, a Bergamo e Brescia. Focolai importanti anche nell’Emilia Romagna e nelle Marche“, ha osservato Giuseppe Rezza, molto preoccupato dal decorso del virus e dalla situazione drammatica delle strutture ospedaliere lombarde, emiliane e marchigiane.

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Poi Rezza ha aggiunto: “Occorre che le regole imposte su tutto il territorio nazionale vengano rispettate, non mi sembra che sia così. Dobbiamo ancora vedere gli effetti delle misure di distanziamento sociale prese a livello nazionale; bisogna aspettare ancora. Almeno un’altra settimana. Poi non dobbiamo dimenticarci di quell’ondata migratoria da Nord verso il Sud“.

Coronavirus, direttore dell'ISS in Lombardia troppi contagi. Si sono accesi altri focolai (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, direttore dell’ISS in Lombardia troppi contagi. Si sono accesi altri focolai (Getty) – meteoweek.com

Poi il direttore Rezza ha analizzato anche la grave situazione del contagio diffuso tra gli operatori sanitari, che desta particolare preoccupazione vista la scarsa presenza di infermieri e medici negli ospedali italiani. “Un grande problema, conseguenza del fatto che probabilmente non siamo stati così seri e rigidi nel proteggerli. È pure vero che ai nostri operatori sanitari è mancato il materiale di protezione individuale e che i nostri vicini europei non sono stati affatto d’aiuto“.

Le iniziative nel Lazio

Giuseppe Rezza ha parlato anche dell’epidemia in Lazio e delle iniziative per aiutare a contrastare l’ulteriore diffusione del Coronavirus. “Nel Lazio i focolai tendono a essere fortunatamente ancora limitati e contenuti importante quindi spegnerli prima possibile. Bisogna evitare di arrivare a situazioni drammatiche come quelle in Lombardia. Ben vengano quindi iniziative come quella a Roma del Columbus Covid 2 Hospital. Ricordiamoci che la Lombardia è una delle regioni più attrezzate di Italia“, ha concluso il direttore dell’Istituto Superiore della Sanità.

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Intanto a Roma sono stati isolati due conventi, in cui sono stati isolati 59 casi positivi. Il primo è l’Istituto della congregazione delle suore angeliche di San Paolo, situato in via Casilina, dove sono stati riscontrati 19 casi positivi. Il secondo è l’Istituto delle Figlie di San Camillo, situato in via Anagnina a Gottaferrata, sui castelli romani, dove i casi sono ben 40. Gli istituti hanno immediatamente avvisato il Prefetto di Roma. Le Asl competenti hanno avviato le indagini epidemiologiche necessarie per controllare e contrastare la diffusione del Coronavirus.

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