Coronavirus e scuola: perché gli studenti non si devono preoccupare

Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato che ci sarà una proroga della chiusura delle scuole, ma anche nel caso di una riapertura a settembre l’anno scolastico sarà comunque salvo: ecco perché gli studenti non si devono preoccupare.

Coronavirus, proroga della chiusura delle scuole ma l'anno scolastico sarà comunque salvo (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, proroga della chiusura delle scuole ma l’anno scolastico sarà comunque salvo (Getty) – meteoweek.com

L’aggravarsi dell’epidemia di Coronavirus e della crisi delle strutture ospedaliere hanno obbligato il Ministro Lucia Azzolina ad accelerare le decisioni e i piani da attuare riguardo alla riapertura delle scuole e agli esami di maturità.

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Credo che, come ha detto il premier Conte, ci sarà una proroga della chiusura delle scuole“, ha detto ieri mattina Lucia Azzolina, confermando che venerdì 3 aprile gli studenti e i docenti non potranno tornare a scuola.

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Il Ministro ha così spento le speranze di chi credeva che l’emergenza Coronvirus potesse rientrare, ma, nonostante ci siano in discussione due ipotesi per il rientro in aula (19 aprile o 3 maggio) le previsioni sulla riapertura di scuole e università sono piuttosto difficili da formulare.

E se le scuole restassero chiuse fino a settembre?

Il rinvio breve, che prevede il rientro il 19 aprile, e il rinvio lungo, con rientro il 3 maggio, foprse più plausibile, non sembrano, però, le uniche ipotesi. Il Miur, infatti, sta prendendo in considerazione anche l’ipotesi estrema di far terminare l’anno scolastico senza il rientro in classe.

Coronavirus e scuola perché gli studenti non si devono preoccupare (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus e scuola perché gli studenti non si devono preoccupare (Getty) – meteoweek.com

Per adesso è stato stabilito che la didattica digitale ha il medesimo valore della didattica tradizionale, ed ecco perché, fa sapere il Ministro Azzolina, i professori devono continuare a portare avanti i programmi didattici e devono dare valutazioni sull’operato degli studenti anche in questi giorni di emergenza.

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L’ipotesi di far allungare il periodo scolastico a giugno è esclusa. Intanto il Ministero dell’Istruzione sta lavorando su un piano per far svolgere gli esami di maturità in una versione più leggera. Intanto il Ministro Azzolina ha stabilito che la riunione per decidere le sorti di scuola e università sarà il 31 marzo.

Il picco del virus

In questo momento non è possibile stabilire il picco del virus. Se dovesse avvenire entro fine marzo, il Covid-19 potrebbe essere debellato entro metà maggio, ma se il picco fosse ad aprile i tempi si allungherebbero almeno fino a giugno.

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L’unico riferimento che gli esperti e gli epidemiologi prendono in considerazione sono i cento giorni impiegati dalla Cina per mettere a tappeto il virus. Da noi il primo contagio accertato è del 29 gennaio e se il contagio avesse lo stesso decorso della Cina, allora la fine dell’emergenza potrebbe essere collocata intorno alla metà di maggio. In ogni caso, anche la fase terminale del contagio dovrà essere affrontata con cognizione e prudenza.

Gli esami di maturità

“Se la didattica a distanza funziona, non abbiamo motivo di allungare l’anno scolastico, sarebbe offendere chi sta facendo tanto in queste settimane”, ha dichiarato il Ministro Azzolina, e ha continuato:”riapriremo lo scuole solo quando avremo la certezza della assoluta sicurezza”.

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Per quanto riguarda la maturità, che quest’anno dovrebbe vedere impegnati circa 500mila studenti, il Ministro ha assicurato che “verranno prese misure che dipendono da quanto ancora rimarranno chiuse le scuole. Stiamo pensando a diversi scenari possibili, apprezzo molto i documenti che le consulte e il Forum degli studenti mi hanno presentato; gli studenti stanno mostrando grande maturità, terrò in seria considerazione le loro proposte”. In ogni caso il Ministro ha tenuto a precisare che gli esami di Stato si svolgeranno in maniera seria e che è escluso il “6 politico”.

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