Coronavirus: in Abruzzo 200 disabili rischiano il peggio

La Regione Abruzzo ha lanciato un appello per i bimbi disabili che non hanno trovato alcuna tutela nel decreto Cura Italia.

Abruzzo coronavirus disabili
(Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Le famiglie che hanno a loro carico figli affetti da gravi disabilità non hanno purtroppo trovato tutele nel decreto Cura Italia emanato dal governo Conte. Il carico assistenziale ricade infatti esclusivamente su di loro. Questo perché, dato che con le misure restrittive dettate dall’emergenza coronavirus l’assistenza domiciliare è stata sospesa, adesso queste persone sono divise tra esigenze inconciliabili. Da un lato devono restare a casa per prendersi cure dei bimbi, ma dall’altro devo anche lavorare per garantire un reddito al nucleo familiare.

Andrea Sciarretta, presidente dell’associazione “Progetto Noemi” e padre di Noemi, una bambina di 7 anni che soffre di Sma1, ha spiegato che in Abruzzo ci sono circa 200 famiglie con bimbi disabili. Metà di questi inoltre, soffre di patologie molto gravi. Per quest’ultimi, un contagio da coronavirus risulterebbe quasi sicuramente fatale. E i 18 giorni giorni di permesso accordati dalla legge 104 non bastano certo a risolvere il problema. Stesso discorso per il congedo parentale al 50 per cento per 15 giorni. 

Sciaretta: nessuna tutela economica per chi si prende cura dei bimbi disabili

Sciaretta fa dunque notare che per queste famiglie  “non ci sono tutele economiche né mezzi straordinari affinché l’assenza dal lavoro sia coperta da retribuzione”. E cosa succede allora se il Caregiver( colui che si prende cura di questi bimbi) si ammala? Chi altro potrà assistere un bambino disabile che spesso dipende da strumenti come ad esempio la macchina per la tosse. Se già prima, come afferma Sciarretta, la situazione era comunque problematiche a causa dello scarso contributo dello stato sulla questione, lo scenario adesso è persino peggiore. Da tutto questo, nasce l’appello della Regione Abruzzo per portare avanti dei piani straordinari di tutela per coloro che si prendono cura di questi bimbi. Una delle soluzioni proposte dalla Regione, è quella di istituire un periodo retribuito di assenza dal lavoro per poter gestire al meglio l’assistenza e la cura dei bimbi disabili.

Abruzzo coronavirus disabili
(Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

La maggior parte di questi famiglie riesce comunque a gestire la cura mediante l’ospedalizzazione domiciliare. Ma non bisogna prendere sottogamba il rischio che, nel caso in cui il caregiver non riesca più a garantire la continuità assistenziale, l’unica alternativa sarebbe quella di far ricoverare i bimbi in ospedale. Una soluzione che potrebbe persino portare al crollo di un sistema sanitario che è già messo a dura prova dall’emergenza coronavirus.

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Il reparto di terapia sub intensiva pediatrica dell’ospedale di Pescara, con l’aiuto del “Progetto Noemi”, ha creato un percorso in grado di accogliere, con tutta l’assistenza medica necessaria un genitore e un piccolo paziente, nel caso in cui questo venga infettato dal coronavirus.

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