De Luca chiama Conte per fermare l’esodo verso il Sud

Il governatore della Campania ha sentito il premier per parlare della situazione, che ha causato problemi nei giorni scorsi. De Luca chiede l’intervento del premier. Intanto poco movimento nelle stazioni.

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Continuano in maniera sempre più fitta i contatti tra il Governo nazionale e le regioni. C’è da fronteggiare in maniera sempre più forte l’avanzata del Coronavirus, che continua a mietere vittime. Aumentano in maniera più netta, giorno dopo giorno, anche i casi di contagio, che negli ultimi due giorni si registrano sull’ordine di almeno 4mila persone. E così anche gli enti regionali vogliono mettersi al passo con le ultime decisioni rese note dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come ha fatto Vincenzo De Luca.

Il presidente della regione Campania ha avuto un colloquio molto lungo con il premier italiano nelle scorse ore. Alla base della chiamata che De Luca ha fatto a Conte, c’era la necessità di mettersi al passo con le misure annunciate ieri sera in diretta su Facebook. Non sono cambiate tante cose rispetto alle disposizioni rese note nei giorni scorse dal presidente del Consiglio. In ogni caso, De Luca ha voluto vederci chiaro, in modo da tenersi in linea con il provvedimento governativo, atto a ridurre ancor di più la circolazione degli italiani fuori di casa.

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La stazione Garibaldi di Milano non è affollata come nei giorni più critici – meteoweek.com

E così, come si legge nel messaggio diffuso dall’unità di crisi della Campania, Vincenzo De Luca si è tenuto in aggiornamento con il premier. “Il presidente ha avuto questa mattina un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale è stata sollecitata l’adozione di misure drastiche per bloccare il prevedibile flusso di cittadini di ritorno al Sud e in Campania per la chiusura di attività produttive. Il premier Conte ha rassicurato De Luca: il governo sta affrontando questa problematica per le decisioni di merito“.

Dunque la priorità, secondo il governatore della Campania, è lo stop degli arrivi al Sud delle persone che vorrebbero tornare a casa. Un flusso di persone che ha portato nelle regioni meridionali migliaia di ragazzi, di donne e di uomini, in barba al pericolo che avrebbero potuto causare. A quanto pare, però, il movimento nelle stazioni di Milano e dintorni si è ridotto in maniera drastica. Dunque, l’appello di De Luca e degli altri governatori delle regioni meridionali sembra essere stato recepito dalla gente che vive al Nord.

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