Papa Francesco: “Le guerre vanno fermate, cerchiamo la pace”

Il Pontefiche ha recitato l’Angelus, come di consueto dalla Biblioteca Vaticana. “Prego per chi è in carcere, case di riposo e caserme”, dice papa Francesco.

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Domenica fa rima con Angelus per Papa Francesco, anche nella sua nuova disposizione “interna”. Niente finestra affacciata su una piazza san Pietro come sempre deserta, da quasi un mese a questa parte. Il Santo Padre ha recitato la consueta preghiera della domenica dalla Biblioteca Vaticana, come fa ormai da quattro domeniche a questa parte. E tra i messaggi che il Pontefice ha voluto lanciare, c’è quello relativo alle guerre. Stando alle notizie che circolano da qualche giorno, i conflitti nei Paesi più poveri sembrano prossimi a cessare.

In ogni caso papa Francesco ha voluto lanciare un monito affinchè le armi tacciano al più presto. L’emergenza Coronavirus sta già provocando migliaia di morti in giro per il mondo. Ecco allora che Jorge Bergoglio esorta le milizie a mettere giù le armi e a unirsi per combattere il Covid-19 con grande compattezza e forza d’animo. “Dobbiamo fermare tutte le guerre – dice il Pontefice – . Occorre un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. L’attuale emergenza per il Covid-19 non conosce frontiere. Mi associo a quanti hanno accolto questo appello ed invito tutti a darvi seguito fermando ogni forma di ostilità bellica“.

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Il segretario delle Nazioni Unite aveva lanciato lo stesso appello – meteoweek.com

A proposito delle guerre e delle popolazioni coinvolte, il Pontefice invoca l’aiuto delle organizzazioni umanitarie. Oltre al sostegno dei Governi e delle Nazioni Unite, come aveva già fatto il segretario Guterres. “Occorre la creazione di corridoi per l’aiuto umanitario, l’apertura alla diplomazia, l’attenzione a chi si trova in situazione di più grande vulnerabilità. L’impegno congiunto contro la pandemia possa portare tutti a riconoscere il nostro bisogno di rafforzare i legami fraterni come membri dell’unica famiglia umana. In particolare, susciti nei responsabili delle Nazioni e nelle altre parti in causa un rinnovato impegno al superamento delle rivalità. I conflitti non si risolvono attraverso la guerra! È necessario superare gli antagonismi e i contrasti, mediante il dialogo e una costruttiva ricerca della pace“.

Papa Francesco: “Prego per chi è in carcere”

Papa Francesco ha rivolto anche un pensiero a chi è chiuso in determinate strutture, senza poter tornare a casa e vedere i propri cari. È il caso delle case di riposo, delle carceri e delle caserme, luoghi trasformati in veri e propri bunker. “Il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità per essere costrette a vivere in gruppo come nel caso delle case di riposo o caserme. In modo speciale vorrei menzionare le persone nelle carceri. Ho letto un appunto ufficiale della Commissione dei diritti umani che parla del problema delle carceri sovraffollate che con la pandemia del coronavirus potrebbero diventare una tragedia“.

La preghiera del Papa per anziani e carcerati – meteoweek.com

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E poi c’è la preghiera rivolta alle persone che ci hanno lasciato, soprattutto in questo periodo di emergenza Coronavirus. Papa Francesco invoca ad aiutare e non a odiare e voltare le spalle, vista l’importanza di vivere e lasciar vivere. “Dio è vita e dona vita, ma si fa carico del dramma della morte. Siamo chiamati a togliere le pietre di tutto ciò che sa di morte: ad esempio l’ipocrisia con cui tante volte si vive la fede, è morte. La critica distruttiva verso gli altri, è morte. L’offesa, la calunnia, è morte. L’emarginazione del povero, è morte. Il Signore ci chiede di togliere queste pietre dal cuore, e la vita allora fiorirà ancora intorno a noi. Ognuno di noi sia vicino a quanti sono nella prova, diventando per essi un riflesso dell’amore e della tenerezza di Dio, che libera dalla morte e fa vincere la vita“.

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