Coronavirus, Regno Unito: cruciale insistere con lockdown

Coronavirus, Regno Unito: parla un portavoce di Downing che specifica quanto sia cruciale, in questo momento, proseguire con lockdown senza fare passi indietro.

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(Foto di Isabel Infantes, da Getty Images)

Nel Regno Unito arrivano direttive nette sulla gestione del coronavirus: “insistere con il lockdown“. Sono le indicazioni di un portavoce di Downing Street al termine della riunione del giorno del war cabinet. Bisogna andare avanti con la linea delle strette, perché per fronteggiare il coronavirus questo è “un momento cruciale”. A presiedere il consiglio di gabinetto, ministro Dominic Raab, che sta sostituendo il malato Boris Johnson, ancora ricoverato in ospedale. Così arrivano le conferme ufficiali: le restrizioni, iniziate il 23 marzo, saranno soggette a verifica.

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La scadenza è il lunedì dopo Pasqua. Ma subito arriva l’esclusione di una marcia indietro: non ci saranno modifiche. Nel prendere questa decisione, complici anche le posizioni dei consiglieri medico-scientifici del governo: Chris Whitty e Patrick Vallance. Secondo i due qualsiasi ipotesi di allentamento delle strette è prematura, almeno fino a un chiaro superamento del picco dei contagi. E ancora il portavoce di Downing Street: “Per ora dobbiamo concentrarci in uno sforzo senza sosta per fermare la diffusione di questa malattia, mentre lavoriamo per rafforzare le strutture dell’Nhs”, il servizio sanitario nazionale britannico.

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Importante il mantenimento del lockdown soprattutto se si pensa alle recenti previsioni dell‘Istituto per le Misurazioni e la Valutazione della Salute (Ihme), che ha sede a Seattle, presso la Facoltà di Medicina dell’Università dello Stato di Washington. Secondo la ricerca, per il Regno Unito sarà urgente, oltre al mantenimento del lockdown, anche un consistente potenziamento delle strutture sanitarie. Secondo questa ricerca, questo potrebbe essere il drammatico punto debole del Regno Unito. Il Paese addirittura rischierebbe più morti di Spagna e Italia. “Il modello mostra che il Regno Unito non avrà abbastanza posti letto e posti letto in terapia intensiva per soddisfare la domanda. Avrà un picco di insufficienza di 23.745 posti letto in terapia intensiva il 17 aprile, e un numero totale di decessi previsti nel paese pari a 66.314 entro il 4 agosto”.

Il governo in tilt tra contagi e isolamenti: Raab sostituto di Johnson

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(Foto di Isabel Infantes, da Getty Images)

Intanto il premier britannico Boris Johnson ha appena trascorso la sua seconda notte in terapia intensiva. Lo stato di salute del premier sembra migliorare, dopo il peggioramento degli ultimi giorni che l’aveva portato al ricovero immediato. Ancora incerte le condizioni della compagna, anche lei colpita dal coronavirus. Al momento Johnson non appare in grado di svolgere le sue funzioni di governo.

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Intanto il governo è costretto a riorganizzarsi. Stamattina anche il ministro Michael Gove, responsabile dell’approvvigionamento dei materiali sanitari, ha annunciato l’autoisolamento. Un suo famigliare, a quanto pare, ha riscontrato sintomi lievi da coronavirus. Anche Dominic Cummings, il braccio destro di Johnson, si è ritirato in quarantena. Altri consiglieri del premier, invece, lavorano in smart working per paura del contagio. Tornano a lavoro dopo la guarigione, invece, il ministro della Salute, Matt Hancock, e il consigliere medico del premier, Chris Whitty. I due sono guariti dal coronavirus proprio la scorsa settimana. Nuovi contagi e nuovi immuni, quindi, all’interno di Downing Street, in una situazione che impone una netta riorganizzazione del governo.

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Con Johnson al momento fuori gioco, è Dominic Raab a gestire il governo inglese (molto probabilmente in linea con le indicazioni di Johnson). Il ministro degli Esteri e vice premier di fatto dovrà guidare l’emergenza coronavirus. Dovrà farlo attraverso una stretta integrazione tra attività di governo e indicazioni scientifiche fornite dagli esperti. Una prova cruciale per il politico, anche perché giunti a questo punto si è venuta a creare una situazione inusuale per il Regno Unito: Johnson resterà ufficialmente il premier durante il ricovero. Ma Raab sarà il leader nel consiglio dei ministri, che avrà il potere di rimuoverlo dal suo incarico.

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Resta dubbio cosa accadrebbe nel caso in cui il premier dovesse peggiorare. E’ acceso il dibattito tra i costituzionalisti inglese, e intanto Downing Street ha pubblicato una linea di successione al premier: include oltre venti ministri. All’interno di questo clima di incertezza, per Raab sarà fondamentale dimostrare la sua adeguatezza nel ricoprire il ruolo. Soprattutto perché diversi sono i dubbi che molti ministri nutrono nei confronti di Raab. Tra le critiche soprattutto: mancanza di empatia e pessime doti comunicative. Due difetti che potrebbero costargli caro soprattutto durante un tale momento di emergenza, con un intero Paese che cerca di resistere sotto i colpi del lockdown.

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