E’ Corona il quartiere più colpito dal virus a New York, nel Queens

Il quartiere più colpito dal Covid19 a New York è Queens e l’area più colpita di Queens è Corona. Gli ultimi numeri parlano di duemiladuecento positivi al test con il tampone ma il bilancio ufficiale non riesce a registrare moltissimi casi.

Ironia della sorte. A New York il quartiere più colpito dal Covid19  è Queens e l’area più colpita di Queens è Corona. Gli ultimi numeri parlano di duemiladuecento positivi al test con il tampone ma il bilancio ufficiale non riesce a registrare moltissimi casi, dunque è molto probabile che le dimensioni reali del contagio siano più grandi. Nei primi cinque giorni di aprile il numero dei morti a New York è otto volte quello normale. Nei primi otto giorni del mese quasi millenovecento persone sono state trovate morte nelle loro case e una percentuale ancora non chiara di loro non compare nelle statistiche che riguardano la crisi da Covid-19.

Leggi anche -> Coronavirus: Usa, record di morti in un solo giorno: 2.108

Il virus ha invaso Corona per la sua conformità. E’ una zona iper popolata, centomila persone in cinque chilometri quadrati,  il settantacinque per cento degli abitanti sono latinos e drammaticamente, secondo uno studio citato dal New York Times i neri e i latinos in città hanno il doppio di probabilità di ammalarsi rispetto alla media. Molti sono arrivati da Ecuador e Messico, sono lavoratori che mandano soldi alle famiglie all’estero, condividono le stanze dove vivono con prezzi esorbitanti, anche 900 euro al mese e sono in quindici dentro lo stesso appartamento. E ci sono anche casi di tre famiglie per appartamento. Abitare in una zona così popolata è un rischio altissimo perché in questo momento lo Stato di New York con i suoi diciannove milioni di abitanti ha più positivi al tampone dell’Italia – circa centosettantamila e aumentano di diecimila al giorno – e metà sono nella zona metropolitana.

Cuomo apre centri per tamponi nel Bronx

Il governatore Andrew Cuomo ha annunciato l’apertura di cinque centri per fare i tamponi nel Bronx, a Queens e a Brooklyn, per capire perché alcune minoranze della città sono più colpite e altre meno. Le zone centrali di Queens hanno quasi lo stesso numero di positivi di Manhattan, che però ha tre volte il numero degli abitanti. potrebbe essere per i mestieri che fanno.  I lavori della popolazione di Corona sono quelli che espongono di più durante una pandemia: ristoranti, consegne a domicilio, cantieri, pulizie, tutti lavori che non si possono fare da casa – e sono anche il genere di lavoro che ti tiene sotto pressione: non puoi saltare giornate, non puoi pensarci da casa o rimandare. Il primo caso di Covid-19 a New York risale al primo marzo, fino al 22 marzo i ristoranti sono rimasti tutti aperti, poi in molti sono passati alle sole consegne a domicilio.

Leggi anche -> Coronavirus immagini shock a New York: decine di bare in fosse comuni

Secondo le statistiche compilate dal municipio l’anno scorso, c’è quasi mezzo milione di immigrati senza documenti regolari in città e molti sono nel Queens. Due giorni fa le immagini della sepoltura di quaranta cadaveri non reclamati in due lunghe fosse comuni nella piccola isola di Hart, davanti al Bronx. Era necessario per liberare spazio negli obitori, hanno spiegato dall’ufficio del sindaco. Il presidente americano, Donald Trump, parla con il suo staff e con consiglieri esterni di riaprire presto il paese per fare ripartire l’economia, già a maggio se non alla fine di aprile, scrive il Washington Post. Durante il briefing quotidiano che tiene davanti ai giornalisti per spiegare come sta andando la crisi ha detto che la riapertura sarà “very, very, very, very soon”. Tuttavia ci sono due rapporti datati nove aprile e prodotti da due enti del governo – uno è il dipartimento per la Sicurezza nazionale – e visti dal New York Times che avvertono: se il periodo di isolamento sociale, quello nel quale tutta la gente sta a casa, è revocato dopo soli trenta giorni, il virus torna di nuovo. Questa volta il picco sarebbe in estate per gli stati come New York, l’Illinois e il Massachusetts che hanno cominciato a fine marzo, e il numero di morti sarebbe quasi uguale a quello che ci sarebbe se non ci fosse stata alcuna misura restrittiva.

Impostazioni privacy