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Cinema

COVID-19 | le regole per gli studios di Hollywood alla fine della pandemia

Le regole per garantire la sicurezza dei lavoratori negli studios di Hollywood dopo la pandemia del COVID-19.

Quante volte vi è capitato di fare dei programmi che puntualmente sono stati distrutti come fossero dei castelli di carta? Ora che che Tom Cruise era convinto di trascorrere l’estate nel nostro Paese attaccato su qualche aereo o pronto a lanciarsi da qualche palazzo, ecco l’arrivo del COVID-19.

Chiaramente è un modo per sdrammatizzare questo momento difficilissimo che tutto il mondo sta affrontando.

Il purgatorio del nuovo film Mission Impossible

La speranza di Cruise, dato il budget elevato e i ritardi causati dalla pandemia, possano far tornare tutti a lavoro sul set da giugno. Tuttavia, a ingarbugliare la situazione, alcuni grovigli legali e una mancanza di chiarezza su quando saranno resi disponibili i test medici sufficienti.

I dirigenti dello studio sono alla disperata ricerca di riportare in produzione i film, ma sono anche profondamente consapevoli che questo sarà destinato a rimanere solo un sogno irrealizzabile fino a quando non sarà possibile istituire una serie di regole standard da imporre nel settore, per far si che gli studios siano dei luoghi sicuri e liberi dal coronavirus.

Nel caso di “Mission: Impossible 7”, i registi stanno cercando di decidere se eliminare la parte di produzione italiana oppure rimandare a quando il virus si sarà attenuato nel nostro Paese.

Le esigenze di Hollywood

Il problema che Hollywood sta affrontando – una lotta tra il desiderio di riaprire per affari e la necessità di proteggere la salute e la sicurezza della sua forza lavoro – rispecchia le tensioni che si stanno manifestando nelle sale del consiglio, nei ristoranti e nelle fabbriche in tutto il paese.

Matt Baer, ​​produttore del film del 2014 Unbroken afferma: “È un grosso problema. Nella storia del cinema, se un uragano colpisce il set o un attore muore, c’è sempre una soluzione. In questo caso non c’è un libro delle regole per quello che si deve fare durante una pandemia.” In questo momento, studi, produttori e membri del sindacato stanno cercando di escogitare un nuovo modo di fare affari a distanza sociale.

Il 13 aprile, la Directors Guild of America ha sfruttato il regista del film Contagion Steven Soderbergh per guidare una task force per ipotizzare un piano di lavoro. Sarà sua premura parlare con epidemiologi e corporazioni per aiutare a pianificare il percorso da seguire.

Leggi anche: Coronavirus | le donazioni delle star di Hollywood a favore della ricerca

Le precauzioni da prendere a Hollywood

Le discussioni del settore non si limitano a una possibile data di inizio, ma stanno cercando di stabilire nuovi standard. Tra le idee prese in considerazione vi è la misurazione della temperatura dei membri dello staff prima che entrino in uno studio.

Verrà presa in considerazione anche un esame clinico che testerà i dipendenti per vedere se hanno degli anticorpi che possano garantire l’immunità al coronavirus.
Al contempo, verranno effettuati dei test per constatare se qualcuno è stato contagiato o meno.

Tra le nuove disposizioni, tutti i dipendenti saranno ospitati negli hotel, isolati dagli amici e dalla famiglia per la durata delle riprese.

Ulteriori misure dovranno essere messe in atto, come fornire ai membri dell’equipaggio maschere e guanti, istituire ulteriori turni di pulizia e garantire che truccatori e parrucchieri utilizzino dei strumenti stirilizzati o usa e getta.

Leggi anche: Coronavirus | Hollywood combatte l’epidemia con chiusure e divieti

Come ci si comporta se qualcuno viene contagiato?

Il problema principale ancora in discussione è un altro: cosa succede se un attore o un membro dello staff risulta positivo al test del coronavirus? Tutti sono legalmente coinvolti?

Come riportano diversi esponenti di molte case di produzione, rispettare il distanziamento sociale, non vuol dire non correre il rischio di contrarre il virus. Per tanto questa incertezza che dilaga è quello che sta spaventando tutti, soprattutto da un punto di vista economico. Tra i ritardi dei vari set e i costi delle produzioni, l’aggiunta di spese assicurative costituirebbero un problema non di poco conto nel bilancio produttivo di un film.

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