Domiciliari per rischio Coronavirus al carceriere del bimbo sciolto nell’acido

Domiciliari per rischio Coronavirus al carceriere del bimbo sciolto nell’acido. Nell’estate del 1994 aveva tenuto segregato il piccolo Giuseppe Di Matteo

Il piccolo Giuseppe Di Matteo
Il piccolo Giuseppe Di Matteo

È tra i detenuti che beneficeranno dei domiciliari per rischio Coronavirus Franco Cataldo, carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo. Durante l’estate 1994, Cataldo tenne segregato il bimbo, figlio del pentito Santino Di Matteo. Bimbo sciolto nell’acido per ordine dei Corleonesi capeggiati da Totò Riina. L’uomo, condannato per sequestro e omicidio, è ora anziano e malato e date le sue condizioni di salute precarie ha avuto tale permesso. Questo, dopo che i giudici hanno varato nuove norme atte a ridurre il numero di detenuti a causa dell’emergenza Coronavirus.

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Cataldo segregò il piccolo nei suoi terreni agricoli. Gli uomini di Riina rapirono il piccolo e glielo consegnarono per convincere Santino Di Matteo a ritrattare le accuse. L’uomo riconsegnò il piccolo ai mafiosi nel periodo delle olive, perché aveva bisogno del capanno in cui era segregato il bimbo. Giuseppe venne poi sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca il 12 gennaio 1986.

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